Il prossimo governo, in base ai sondaggi, sembra piacere alla maggior parte degli italiani, che si sono recati a votare 5 Stelle e Lega lo scorso 4 marzo. A parte loro e, ovviamente, a chi ne farà parte e in Parlamento lo dovrà supportare, il governo a venire non sembra però riscontrare un grande entusiasmo.

Le voci critiche provenienti dalle opposizioni e dai loro sostenitori sono scontate, se non addirittura dovute, e sempre interpretabili come stimolo a far sempre meglio. Ma il problema è che anche commentatori, parti sociali, finanza e politici di altri Paesi non hanno trovato nel famoso contratto molto che li possa entusiamare.

Un isolamento, senza che il governo sia stato neppure annunciato, che viene però interpretato più che positivamente dai diretti interessati. Ecco qualche esempio.

La capogruppo della Lega al Parlamento Europeo Mara Bizzotto ha così commentato le parole all’agenzia di stampa tedesca Dpa in cui Manfred Weber, leader dei Popolari Europei, si diceva preoccupato su Euro e patti europei: «Weber pensi agli affaracci suoi, gli italiani sono stanchi di prendere ordini da Bruxelles e da Berlino!

Weber si metta l’anima in pace: sono finiti i tempi in cui la Merkel e i suoi proconsoli a Bruxelles montavano e smontavano i governi italiani a seconda degli interessi tedeschi e delle loro banche. Da oggi, con l’accordo di governo Lega – M5S, ci sarà finalmente un governo scelto dai cittadini italiani che farà gli interessi del nostro Paese e non quelli dei tedeschi.

Piuttosto perché Weber non dice nulla sul surplus commerciale della Germania che andrebbe pesantemente sanzionato dalla UE che, invece, fa finta di nulla?»

Come se non bastasse, ecco la replica di Salvini...


Ma anche la finanza non ha simpatia per Lega e 5 Stelle. Ecco così che dopo la stampa (Financial Times) anche le agenzie di rating esprimo tutti i loro dubbi. Come prima, cui sicuramente si accoderanno le altre più conosciute, si è mossa Fitch che ha parlato di aumento del rischio finanziario per l'Italia, favorendo così il solito ed immancabile aumento dello spread sui titoli del debito pubblico italiano che, rispetto ai bund, hanno superato quota 180.

Ma anche le parti sociali sono perplesse. Per la Cgil, a preoccupare, è anche il tema relativo a "giustizia e legalità": «Il contrasto alla criminalità non si fa solo con l'azione repressiva istituzionale, né tanto meno aumentando a dismisura la possibilità di autodifesa del cittadino», ha dichiarato il segretario confederale della Cgil, Giuseppe Massafra, a RadioArticolo1.

Commentando la flat tax, la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha etichettato come ingiusta tale riforma, perché «non possiamo compensare il taglio delle tasse necessario per far crescere l'economia, togliendo ai più deboli per dare ai più ricchi. Ci vuole equità.»

Il nuovo governo, espressione del popolo secondo Lega e 5 Stelle, già prima di nascere è un governo contro tutti che, però, dovrebbe fare prima di ogni altra cosa gli interessi di coloro che lo hanno eletto. Quanto tempo sarà necessario a costoro per capire che ciò non accadrà, anche perché non sarà "economicamente" possibile?

E alla fine, perché stupirsene o preoccuparsene? In fin dei conti è sempre stato così.