Giorgia Meloni, martedì, ha fatto finta di niente, perché si doveva occupare di ben altro. Infatti, vestiti i panni di Giovanni Floris, la premier ha mostrato un'infinità di cartelli dove ha elencato tutto ciò che ha realizzato nei primi 100 giorni di governo... inventandosi di aver realizzato 100 provvedimenti, uno al giorno e per farlo, ha pure cercato di far passare come azione di governo l'aver portato fuori il cane per fare la pipì!
Non voleva certo farsi distrarre e distrarre il suo pubblico da sì tanti "successi"... purtroppo per lei, però, è andata diversamente, a causa del fido Donzelli che alla Camera ha diffuso notizie e valutazioni riservate, accessibili solo ai membri del Copasir, di cui il deputato di Fratelli d'Italia è vicepresidente, domandando all'Aula
"se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o con terroristi e la mafia"."Queste sono le parole rivolte al PD da Giovanni Donzelli, coordinatore e deputato di Fratelli d'Italia", dice una nota dei dem. "Il PD non ha mai messo in dubbio il 41 bis, né l'efficacia dello stesso. Abbiamo condannato tutti gli atti di violenza, li condanniamo senza se e senza ma. La violenza non va mai giustificata ma condannata. Si scusi Fratelli D'Italia, si scusi Giorgia Meloni. Non è questo il modo di governare il Paese"."Donzelli? Un personaggio inquietante col senso dello Stato sotto zero", ha detto il senatore dem Walter Verini in una intervista a Repubblica. "Sono andato a verificare le condizioni di salute di Cospito, perché non può esistere che una persona affidata allo Stato possa morire. ... Donzelli insinua che il Pd strizzi l'occhio alla mafia, è inaccettabile aver offeso il nostro Dna. Tra i nostri riferimenti ci sono Piersanti Mattarella, Pio Latorre. Quali sono i riferimenti antimafia e antiterrorismo di questo signore e di qualche suo alleato? Lui non delegittima il PD, ma la lotta alle mafie. Ci aspettiamo le scuse e la presa di distanza di Meloni. ... Registro positivamente che tutte le forze d'opposizione ci hanno espresso solidarietà e che nella maggioranza pressoché nessuno tranne FdI abbia difeso Donzelli".
Ma quella innescata da Donzelli non è solo una questione politica di rispetto per l'onorabilitá dei deputati dem, in ballo c'è la diffusione di informazioni secretate e riservate usate contro un avversario politico e per tale motivo il Partito Democratico ha chiesto al parlamentare di Fratelli d'Italia di dimettersi dal ruolo di vicepresidente del Copasir.
E figuriamoci de Donzelli intende dimettersi! E così ha provato a giustificarsi (virgolettato Ansa) con le seguenti dichiarazioni:
"Se avessi mai io, o qualsiasi componente del Copasir dovesse rivelare delle informazioni ottenute grazie al proprio ruolo nel Copasir, durante le sedute del Copasir o studiando i documenti del Copasir lo dovesse rivelare all'esterno farebbe bene a dimettersi. Ma non è questo il caso perché non c'entra nulla. E' evidente come sono andate le cose. Quelle che ho riferito non erano intercettazioni, ma una conversazione captata in carcere e inserita in una relazione del ministero della Giustizia del cui contenuto, in quanto parlamentare, potevo essere messo a conoscenza. Paradossale che i parlamentari del Pd, invece di spiegare perché sono andati a trovare Cospito e cosa pensano del 41 bis, attacchino me. Non ho divulgato intercettazioni, ma ho parlato di quanto riportato in una relazione al ministero di Giustizia di cui, in quanto parlamentare, potevo conoscere il contenuto. Non ho violato segreti. Non mi hanno dato nessun documento riservato. Volendo approfondire la vicenda Cospito, ho chiesto notizie dettagliate al sottosegretario Andrea Delmastro. Io ho chiesto solo ai parlamentari del Pd di essere chiari sul tema del 41 bis e nello specifico di Cospito al 41 bis. Loro balbettano. Usciti dal carcere, hanno detto che la pena deve essere umana. Ma Cospito non patisce alcun trattamento disumano. Si scusino loro. Con gli italiani".
Quello di Donzelli, come dimostrano le sue dichiarazioni, è il classico caso in cui la toppa è peggiore del buco:
"Quelle che ho riferito non erano intercettazioni, ma una conversazione captata in carcere"..."inserita in una relazione del ministero della Giustizia"... "ho chiesto notizie dettagliate al sottosegretario Andrea Delmastro".
In pratica, il parlamentare fiorentino, nel tentativo di giustificarsi, ha coinvolto nel pasticcio da lui creato anche il ministero dell giustizia e il ministro Nordio e l'altro vicepresidente del Copasir di FdI, Andrea del Mastro. Senza poi dimenticare il coinvolgimento politico di Giorgia Meloni, che prima o poi dovrà dire la sua sulle parole di Donzelli, uno dei principali rappresentanti del suo "cerchio magico".
Questi tutti i problemi causati dalle parole di Donzelli, riassunti da Debor Serracchiani:
"Io agirò in tutte le sedi perché è stata lesa l'onorabilità dei deputati del gruppo Pd, ma anche la mia personale e di altri colleghi, che hanno espletato un diritto riconosciuto nell'esercizio del mandato, quello di far visita ai detenuti in carcere.Sul piano politico, agiremo in base al regolamento portando il caso di fronte a un giurì d'onore e ascoltando oggi il ministro in Aula. Ma ci sono pure gli aspetti giudiziari: io valuterò se vi siano le condizioni per procedere penalmente”.Nelle dichiarazioni fatte in modo circostanziato in Aula da Donzelli, sembrerebbe che siano state usate informazioni confidenziali acquisite verosimilmente tramite attività di intelligence o intercettazioni su detenuti in regime di 41 bis. Se si è trattato di informazioni non utilizzabili liberamente, ci domandiamo se non sia stato violato un segreto d'ufficio o investigativo.Noi abbiamo visitato Cospito per ragioni umanitarie, per verificare se il carcere di Sassari fosse idoneo a prestare le cure necessarie, non abbiamo mai messo in dubbio l'applicazione de141 bis. Mentre il coordinatore nazionale di FdI Donzelli, molto vicino al premier, con inaudita violenza ha attaccato l'opposizione diffamandola con insinuazioni pesanti. Io non posso non credere che Meloni non sappia nulla o che non senta la necessità di dissociarsi, come ha fatto il suo ministro Nordio, che ha definito corretto il comportamento dei parlamentari del Pd.Non so se questo governo per andare avanti ha bisogno di un nemico al giorno, ma ritengo che sia un modo per spaccare il Paese. E che sia invece dovere del partito di maggioranza relativa, di governare tenendo insieme la nazione. Senza dividerla tra buoni e cattivi su temi delicatissimi.Abbiamo avuto conferma che l'on. Donzelli non ha avuto accesso agli atti presso il Ministero come aveva goffamente provato a giustificarsi in aula. La rivelazione deriva, per sua stessa ammissione, dall'on. Delmastro Delle Vedove, che, in qualità di sottosegretario alla giustizia con delega al Dap, ha accesso a informative coperte da segreto. Ne ha svelato il contenuto perché il collega Donzelli potesse usarle strumentalizzandole contro il Pd. Dunque, non c'è più solo un problema Donzelli che non può restare secondo in più in un ruolo delicato come il Copasir (la sicurezza degli italiani è in pericolo se il vice presidente del Copasir è un divulgatore di notizie riservate e facendolo non si rende nemmeno conto di avere commesso un illecito). C'è anche un caso Delmastro Delle Vedove che non può restare un secondo di più al Ministero. La presenza di un soggetto che rivela le informazioni più riservate e delicatissime per la lotta alla mafia e al terrorismo non può rimanere un secondo in più a via Arenula. Se però la presidente Meloni non interviene allora c'è un caso Meloni perché, visti i rapporti che ha con i due, se non li invita alle dimissioni, siamo autorizzati a pensare che abbia approvato o tollerato il piano e la strategia dei due esponenti di Fratelli d'Italia".