Dopo poco più di una settimana dall'ultima scossa di terremoto che ha devastato una vasta area di territorio dell'Italia centrale tra Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo quello riportato di seguito è un riassunto di quanto accaduto e della fase emergernziale che non è ancora terminata.

In base a quanto registrato fino ad oggi dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il numero di scosse dal primo evento sismico del 24 agosto è stato, fino al 6 novembre, di circa 23.900, di cui 682 con magnitudo compresa tra 3 e 4, 41 quelli di magnitudo tra 4 e 5 e 5 quelli di magnitudo maggiore o uguale a 5.  

Dopo il sisma del 30 ottobre di magnitudo 6.5 sono stati localizzati complessivamente oltre 3700 eventi sismici. Al 6 novembre, sono stati 335 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4 e 20 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 registrati dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV.

Per quanto riguarda l'assistenza alla popolazione, la Protezione Civile, sempre al 6 novembre, ha comunicato che sono circa 30.200 le persone assistite a seguito dei terremoti del 24 agosto, 26 e 30 ottobre.

Tra costoro, 19mila sono assistiti in palazzetti, centri polivalenti e strutture allestite ad hoc nei comuni di residenza, 9mila le persone accolte presso alòberghi in località turistiche sulla costa adriatica e sul lago Trasimeno e circa 1.800 in strutture ricettive distribuite sul territorio.

Ci sono però ancora 400 persone che vivono nelle tende e si trovanoo quasi tutte in Umbria.


Come sono suddivisi gli assistiti per regione

Nelle Marche sono oltre 22mila, di cui circa 13.900 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, oltre 800 in strutture ricettive sul territorio e circa 7.500 negli alberghi della costa.

In Umbria gli assistiti sono circa 4.800: 366 in tenda, quasi 3.200 in strutture di prima accoglienza a livello comunale, circa 200 in strutture ricettive sul territorio, poco più di mille negli alberghi individuati in altre aree nella stessa Regione, sul lago Trasimeno.

I cittadini del Lazio assistiti sono circa 750. Tra questi, un centinaio in strutture di prima accoglienza allestite nei comuni, una quarantina in tenda. Gli altri hanno scelto di trasferirsi fuori regione: quasi 500 negli alberghi della costa adriatica e un centinaio presso gli alloggi del piano CASE e MAP messi a disposizione in Abruzzo.

In Abruzzo, infine, gli assistiti sono circa 2.400: oltre 1.700 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, poco meno di 700 in strutture ricettive sul territorio.

 

Nel frattempo non si registra alcuna evoluzione per quanto riguarda l'installazione delle famose casette in legno. Nessun ordine di realizzazione è stato fatto alle aziende che offrono tali prodotti e, a livello locale, non sono ancora stati definiti luoghi di insediamento e, di conseguenza, piani di urbanizzazione per scariche e allacciamenti.

Ne frattempo, con l'approssimarsi dell'inverno, anche le cattive condizioni metereologiche iniziano a farsi  sentire, provocando ulteriori disagi alla popolazione.