La storia della nascita della polizia moderna, l'evoluzione della figura del poliziotto che comincia con la Grande Guerra, è quanto ci racconta Giulio Quintavalli nel suo libro dal titolo "Da sbirro a investigatore, Polizia e investigazione dall'Italia liberale alla Grande guerra".

Sfruttare le nuove forme di tecnologia diventò un tema costante del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, negli sforzi che richiedevano il progresso dei mezzi in uso alle Forze dell'Ordine dislocate sul suolo nazionale per lo scambio di informazioni su criminali, sospetti e sui nuovi mezzi di polizia.

Nella storia che ci racconta l'Ispettore Quintavalli, la tecnologia ha cambiato radicalmente il volto della società, e gli effetti che i progressi tecnologici hanno avuto sul ruolo e sulle funzioni della polizia non fanno eccezione.

In risposta alle mutevoli condizioni della società causate dai nuovi sviluppi tecnologici, le forze dell'ordine hanno a loro volta adottato nuovi progressi tecnologici per svolgere la loro funzione nei settori del controllo della criminalità. La tecnologia non ha solo agevolato questa trasformazione, ma ha anche facilitato la cooperazione delle varie forze di polizia.