Economia

ArcelorMittal Italia ha comunicato che non intende più acquisire gli impianti ex Ilva ritirandosi dall'accordo firmato ad ottobre 2018

Il 15 ottobre, ArcelorMittal Italia ha comunicato la nomina di Lucia Morselli quale Presidente del Consiglio di Amministrazione e Amministratore Delegato dell'azienda.

Il 23 ottobre, due settimane fa, ArcelorMittal Italia comunicava che a dicembre 2019, dopo soli 15 mesi dall'avvio del cantiere, sarebbe sorto a Taranto il nuovo centro di ricerca descritto come 2000 m² di acciaio, innovazione, sostenibilità e ambiente.

Il 4 novembre, dopo due settimane la stessa azienda ha rilasciato una nota in cui rende noto di aver comunicato ai Commissari straordinari la decisione di recedere dal contratto di affitto e successivo acquisto dei rami d’azienda dell'ex Ilva.


Queste le motivazioni.

"Il Contratto prevede che, nel caso in cui un nuovo provvedimento legislativo incida sul piano ambientale dello stabilimento di Taranto in misura tale da rendere impossibile la sua gestione o l'attuazione del piano industriale, la società ha il diritto contrattuale di recedere dallo stesso contratto. Con effetto dal 3 novembre 2019, il Parlamento italiano ha eliminato la protezione legale necessaria alla società per attuare il suo piano ambientale senza il rischio di responsabilità penale, giustificando così la comunicazione di recesso.In aggiunta, i provvedimenti emessi dal tribunale penale di Taranto obbligano i commissari straordinari di Ilva a completare talune prescrizioni entro il 13 dicembre 2019 - termine che gli stessi Commissari hanno ritenuto impossibile da rispettare - pena lo spegnimento dell'altoforno 2. Tali prescrizioni dovrebbero ragionevolmente e prudenzialmente essere applicate anche ad altri due altiforni dello stabilimento di Taranto. Lo spegnimento renderebbe impossibile per la società attuare il suo piano industriale, gestire lo stabilimento di Taranto e, in generale, eseguire il Contratto".

Inoltre...

"Altri gravi eventi, indipendenti dalla volontà della società, hanno contribuito a causare una situazione di incertezza giuridica e operativa che ne ha ulteriormente e significativamente compromesso la capacità di effettuare necessari interventi presso Ilva e di gestire lo stabilimento di Taranto.Tutte le descritte circostanze attribuiscono alla società anche il diritto di risolvere il contratto in base agli applicabili articoli e princìpi del codice civile italiano.In conformità con il contenuto del contratto la società ha chiesto ai commissari straordinari di assumersi la responsabilità per le operazioni e i dipendenti entro 30 giorni dalla loro ricezione della predetta comunicazione di recesso o risoluzione".


Pertanto, la questione di chi dovrà gestire gli impianti ex Ilva, dalla produzione al piano ambientale, ritorna in alto mare e, per il momento, ai Commissari nominati dallo Stato.

Una situazione paradossale che ArcelorMittal ha motivato con i contenuti sopra riportati.


Per i sindacati, la decisione mette a rischio migliaia di posti di lavoro e "assume un carattere grave per le conseguenze industriali, occupazionali e ambientali", denunciando il comportamento del governo come "contraddittorio e inaccettabile: con il Conte 1 ha introdotto la tutela penale parallela agli investimenti e con il Conte 2 ha cancellato la stessa norma dando all'azienda l'alibi per arrivare a questa decisione".

Autore Mario Falorni
Categoria Economia
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