"L’idea che il capo dei servizi segreti in carica diventi Presidente della Repubblica è per me inaccettabile. Si tratta di una deriva anti istituzionale che non ha precedenti. Noi non voteremo Elisabetta Belloni. Che è una mia amica. Ma dai Servizi Segreti non si va al Quirinale: chi non lo capisce non ha cultura istituzionale".

Quasi straziante l'appello del senatore Matteo Renzi, lanciato non appena si è diffusa la notizia che Lega e M5S, o perlomeno Salvini e Conte, avevano concordato di indicare, già nel voto di questa mattina, il nome di Elisabetta Belloni sulle schede per l'elezione del prossimo presidente della Repubblica.

Apriti cielo. Strappo istituzionale. I dem (in primo luogo i renziani rimasti nel partito) erano sulla stessa linea, gli altri si sono impuntati sul fatto di non esser stati consultati in precedenza, per evitare così che il merito dell'elezione andasse a Salvini e Conte. Forza Italia ha espresso la sua contrarietà, così come altri cespugli di centro... sempre adducendo le stesse motivazioni di Renzi.

Ma è proprio quello il motivo reale per cui la Belloni non può essere eletta? La "capa" de servizi al Quirinale? Un assurdo istituzionale?

A parte che la Belloni è stata nominata a capo dei due rami dei servizi segreti da Draghi ed è lì solo da pochi mesi, ma poi perché lei non può andare al Quirinale, mentre potrebbe o avrebbe invece potuto farlo l'attuale premier? Non è che lui con ciò che fanno e sanno i servizi segreti non abbia niente a che vedere! Tutt'altro... ma in quel caso Draghi poteva essere eletto al Colle, la Belloni no.

E la questione dei due tecnici, uno a Palazzo Chigi e l'altro al Quirinale? Questa, come opposizione, ha più senso, ma anche in questo caso non si riesce a spiegare con gli sforzi fatti per far diventare Draghi capo dello Stato. Se lui, tecnico, fosse stato eletto presidente della Repubblica, presidente del Consiglio non avrebbe certo potuto diventarlo un politico! Ma in quel caso il problema non si è posto.

Come spiegare, pertanto, le isterie centriste e in particolar modo renziane sullo stop alla Belloni? Con il fatto di non aver garanzie della sua malleabilità oppure di avere assolute certezze della mancanza assoluta di malleabilità... la stessa che ha ampiamente dimostrato in più occasioni Sergio Mattarella. E senza un capo dello Stato plasmabile come farebbe uno come Matteo Renzi a fare le sue magie, quelle che lui etichetta come politica con la p maiuscola?

E sempre riguardo a Renzi, c'è un'altra considerazione da fare. Venerdì sera lo statista di Rignano è rimbalzato - il fisico per farlo ce l'ha tutto - su ogni canale televisivo per parlare di strappo istituzionale, di vulnus, di mancanza di cultura politica... di etica da parte di chi aveva proposto il nome di Elisabetta Belloni. 

Perché? Perché, seppure la sua elezione non fosse vietata, sarebbe stata comunque inopportuna. Lo ha detto lo stesso Matteo Renzi - il senatore galoppino di Mohammad bin Salman Al Sa'ud, principe stragista dell'Arabia Saudita - che spiega con il fatto che, non essendoci norme che lo vietino, lui si sente libero di fare il lobbista, anche per uno Stato straniero, nonostante sia in palese conflitto d'interessi per essere anche un senatore in carica della Repubblica. 

Questo è l'esempio palese di etica malleabile, plasmabile, che per il senatore Renzi deve avere il prossimo presidente della Repubblica... altrimenti lui come riuscirebbe a campare? Va capito.