L'ultima novità relativa alla compattezza di Governo riguarda quella delle risorse economiche a supporto dei nuovi fantastici provvedimenti con cui gli italiani dovranno essere beneficiati nei prossimi mesi, da una parte con flat tax e dall'altra con il salario minimo.

Così il vicepremier Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti a Campobasso, un paio di giorni fa ha detto: «Per me la manovra di bilancio si può fare anche domani mattina, il tema è che ancora non conosco quali siano le coperture della flat tax e questa credo che sia una responsabilità e un onere della Lega, che ha vinto le elezioni europee ed è giusto che avanzi le proposte economiche».

Quale sia la razionalità di tale dichiarazione è difficile capirlo. Resta solo da registrarne il contenuto che, al di là di qualsiasi interpretazione politica, oggettivamente dimostra che la reperibilità di tali fondi, almeno per i 5 Stelle, sia tuttora un mistero.


Una dichiarazione, quella di Di Maio, che un certo effetto deve aver prodotto nella saldissima compattezza di intenti dei due contraenti del cambiamento, dato che questa mattina, intervistato a Radio Capital nella trasmissione Circo Massimo, il viceministro dell'economia in quota Lega, Massimo Garavaglia, ha dichiarato: «Quali sono le coperture della flat tax? Non le dico altrimenti Di Maio me le ruba».

Garavaglia ha poi aggiunto non solo che tali coperture sono state individuate dalla Lega ma, rivolgendosi idealmente a Di Maio, lo ha anche invitato a far sapere urbi et orbi quali siano invece le coperture del salario minimo, misura che  lo stesso viceministro ha indicato come «dannosa per le imprese» e per tale motivo bocciata «da tutto il mondo economico».

A dire il vero, sarebbe invece dannoso soprattutto per i lavoratori, ma a quanto pare non sembra che alla Lega i lavoratori possano interessare.


Da Taranto, dove si trova per il tavolo istituzionale permanente sull'ex Ilva, Di Maio ha poi replicato a Garavaglia in questi termini: «Non è il caso di giocare a nascondino con 15 miliardi per fare la flat tax: non devono dirlo a Di Maio ma a tutti gli italiani.

Spero che siano 15 miliardi freschi, di risorse che non tolgono nulla agli italiani. Non vorrei che per fare la flat tax si voglia togliere agli italiani. Sono sicuro che non sia così, ma è meglio dirlo, perché è necessario disinnescare le clausole sull'Iva».


A conclusione, nonostante la vicenda in corso che vede l'Italia in contrasto con Bruxelles per una procedura d'infrazione per debito eccessivo, Di Maio ha annunciato che per lui è possibile fare una manovra, riferita alla prossima legge di bilancio, che sia anche in deficit, purché si creino posti di lavoro e si abbassi il cuneo fiscale in modo da aumentare i posti di lavoro.

Tutto questo solo a metà giornata. In serata, non è da escludere che sia stata messo ulteriore "fieno" nella cascina a sostegno della "compattezza" di Governo!