Siamo con Roberto Menia, segretario generale del CTIM, Comitato Tricolore Italiani nel Mondo e, dal maggio di quest'anno, del Movimento Nazionale per la Sovranità.
Presidente, in occasione delle celebrazioni per il 2 giugno, festa della Repubblica, si è recato a Chicago per festeggiare con la comunità italiana locale la festa della Repubblica e celebrare il 50esimo del CTIM: com'è cambiato nel corso di questi 50 anni il rapporto tra i nostri connazionali e la madrepatria?
L'amore, la nostalgia, l'appartenenza, l'identità nazionale rimangono fondamentalmente sempre gli stessi... cambia però il mondo e cambiano le generazioni. E allora ti capita di trovare da una parte pezzi di un'Italia che non c'è più in tradizioni o manifestazioni che gli emigranti perpetuano come 50 o cento anni fa; dall'altro incontri seconde e terze generazioni, figlie di una nuova patria, che cercano di riconquistare una lingua ed una cultura che inevitabilmente hanno perduto.
2 giugno festa della Repubblica: una celebrazione che gli italiani all'estero sentono e vivono con particolare affetto, il loro legame con l'Italia è quasi più forte di quello che hanno gli italiani che risiedono in patria?
Forse è scontato dirlo, ma chi conosce queste vicende sa che il legame con la tua lingua e la tua patria sono tanto più forti quanto più sono messi in discussione. Avviene per chi sta sul confine, avviene tanto più per chi è esule o emigrante.
Tornando alle vicende di casa: cosa ne pensa del nuovo governo che proprio in queste ore è impegnato nel voto di fiducia?
E' un esperimento ricco di punti interrogativi ma anche di tante speranze. Piaccia o non piaccia, gli italiani hanno affidato le loro speranze alle due forze politiche che hanno sottoscritto il contratto di governo. Saranno i fatti a dire se hanno fatto bene o meno
Quali priorità dovrebbero a suo giudizio essere al centro dell'agenda di governo?
Personalmente ritengo che le priorità siano una decisa politica che miri alla ripresa economica e all'occupazione, alla ridiscussione di vincoli europei che si stanno dimostrando punitivi e di fatto recessivi, uno stop all'invasione migratoria e una politica tesa a favorire le famiglie e lo sviluppo demografico in un'Italia sotto crescita zero...
Da più parti, i commentatori politici considerano l'attuale governo quello più a destra di tutta la storia repubblicana. Lei condivide questo giudizio? Se si in cosa è realmente di destra e se no, in cosa manca per essere identificato come governo espressione della destra?
Mi pare una banalità ad uso di chi vuol spaventare la gente con un presunto pericolo a destra ed un'affermazione oggettivamente sbagliata. Questo è piuttosto un governo che si caratterizza per una trasversalità di posizioni ed uno scavalcamento delle categorie destra/sinistra. Credo invece che la destra debba riprendere un suo spazio riconoscibile e lo possa fare ricomponendo l'unità perduta all'interno del campo sovranista.
Il Movimento Nazionale per la Sovranità, di cui lei è presidente, ha partecipato alle ultime elezioni politiche presentando i propri candidati all'interno delle liste della Lega – Salvini Premier, eleggendo in Campania il sen. Claudio Barbaro. Alla luce di questo risultato e dei successivi sviluppi politici, come si muoverà il movimento sul territorio ed in parlamento?
Praticando quanto appena detto, occupando uno spazio proprio, senza chiedere elemosine a nessuno, rendendosi riconoscibile e votabile con i suoi uomini e il suo simbolo.