A sorpresa ecco l'anticipazione del nuovo programma di Governo tra Pd e 5 stelle
"Buongiorno, posso dirvi già da ora che tutti i 20 punti che il MoVimento 5 Stelle ha presentato al Presidente Conte sono affrontati nel Programma di Governo. Dal blocco dell’aumento dell’IVA al salario minimo, dal taglio del cuneo fiscale agli aiuti a famiglie e disabili, dallo stop agli inceneritori alle trivelle, dalla riforma della giustizia alla legge sul conflitto di interessi, fino alle concessioni autostradali."
Questo il buongiorno di Di Maio per presentare agli iscritti il voto sulla piattaforma Rousseau, in cui si chiede loro di dare o meno l'assenso ad un Governo tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
Quale sarà il l'esito? Per rispondere è molto semplice. C'è mai stata una votazione su Rousseau il cui esito sia stato contrario a ciò che i vertici del Movimento avevano indicato come soluzione migliore? Finora no. Pertanto, visto che i vertici del Movimento, anche se meno compattamente rispetto al passato, dicono che il governo con il Pd s'ha da fare, allora fin d'ora si può già anticipare che l'esito del voto sarà favorevole.
E su quali basi dovrebbe agire il nuovo governo? Conte un programma ufficiale non lo ha pubblicato, a parte la dichiarazione d'intenti rilasciata ieri. Però, sul blog delle stelle, è spuntato un documento indicato come "Linee di indirizzo programmatico (bozza di lavoro che riassume le linee programmatiche che il Presidente del Consiglio incaricato sta integrando e definendo)", in cui sono espressi i contenuti di programma di cui il governo giallorosso dovrà occuparsi dalla sua nascita fino alla fine della legislatura.
Questi alcuni estratti significativi:
Con riferimento alla legge di bilancio per il 2020 sarà perseguita una politica economica espansiva, senza compromettere l’equilibrio di finanza pubblica, e, in particolare: neutralizzazione dell’aumento dell’IVA, sostegno alle famiglie e ai disabili, il perseguimento di politiche per l’emergenza abitativa, deburocratizzazione e semplificazione amministrativa, maggiori risorse per scuola, università, ricerca e welfare.
Occorre: a) ridurre le tasse sul lavoro, a vantaggio dei lavoratori; b) individuare una retribuzione giusta (“salario minimo”), garantendo le tutele massime a beneficio dei lavoratori; c) approvare una legge sulla rappresentanza sindacale; d) individuare il giusto compenso anche per i lavoratori non dipendenti, al fine di evitare forme di abuso e di sfruttamento in particolare a danno dei giovani professionisti; e) realizzare un piano strategico di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali; f) introdurre una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni, recepire le direttive europee sul congedo di paternità obbligatoria e sulla conciliazione tra lavoro e vita privata.
Occorre realizzare un Green New Deal, che comporti un radicale cambio di paradigma culturale e porti a inserire la protezione dell’ambiente tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale. Tutti i piani di investimento pubblico dovranno avere al centro la protezione dell’ambiente, il ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto dei cambiamenti climatici. Occorre adottare misure che incentivino prassi socialmente responsabili da parte delle imprese. Occorre promuovere lo sviluppo tecnologico e le ricerche più innovative in modo da rendere quanto più efficace la “transizione ecologica” e indirizzare l’intero sistema produttivo verso un’economia circolare.
Il Paese ha bisogno di un’ampia riforma fiscale, con semplificazione della disciplina e abbassamento della pressione fiscale. Occorre razionalizzare la spesa pubblica, operando una efficace opera di spending review e rivedendo il sistema di tax expenditures.
È indispensabile promuovere una forte risposta europea al problema della gestione dei flussi migratori, anche attraverso la definizione di una normativa che persegua la lotta al traffico illegale di persone e all’immigrazione clandestina, ma che - nello stesso tempo - affronti i temi dell’integrazione. La disciplina in materia di sicurezza dovrà essere aggiornata seguendo le recenti osservazioni formulate dal Presidente della Repubblica.
È necessario completare il processo di autonomia differenziata giusta e cooperativa, che salvaguardi il principio di coesione nazionale e di solidarietà, la tutela dell’unità giuridica e economica. Occorre inoltre avviare un serio piano di riorganizzazione degli enti locali, sopprimendo gli enti inutili.
È necessario porre in essere politiche per la tutela dei risparmiatori e del risparmio.
Occorre tutelare i beni comuni, come la scuola, l’acqua pubblica, la sanità. Anche le nostre infrastrutture sono beni pubblici ed è per questo che occorre avviare la revisione delle concessioni autostradali.
In base a quanto si legge, niente più flat tax, ma ci si rifarà sulla revisione delle tax expenditures per finanziare la crescita. Il salario minimo sarà fatto, ma senza dimenticarsi delle "tutele massime a beneficio dei lavoratori" (i contratti nazionali in essere). Non ci si è dimenticati della tutela dei beni comuni, ma sulle concessioni adesso si parla di "revisioni" e non di cancellazioni. Poi, saranno rivisti i decreti sicurezza di Salvini, che verranno reinterpretati in base al diritto internazionale e resi inefficaci rispetto a come sono stati utilizzati in passato. Ed il Governo giallorosso si occuperà anche di autonomie, ma lo farà senza dimenticare "coesione nazionale" e "solidarietà", un problema non da poco per il Veneto e la Lombardia targate Lega che speravano l'esatto opposto.
Un po' di sana normalità all'orizzonte?