Domenica scorsa, a Parigi, durante la commemorazione di un attivista di spicco del Likud,  il leader dell'ultra-nazionalista Partito Sionista Religioso e ministro delle Finanze di Israele, Bezalel Smotrich, ha detto che il popolo palestinese è "un'invenzione" del secolo scorso e che persone come lui e i suoi nonni sono i "veri Palestinesi".

Smotrich ha detto che i Palestinesi non esistono, perché non esiste un popolo palestinese, ottenendo l'approvazione entusiastica  della platea a cui si rivolgeva.

"Sapete chi sono i Palestinesi?" ha retoricamente chiesto Smotrich. "Io sono palestinese", ha detto, citando la nonna nata nella città di Metulla 100 anni fa e suo nonno, la cui famiglia risiedeva a Gerusalemme da 13 generazioni, come "veri Palestinesi".

Come se non bastasse, Smotrich ha parlato da un podio ricoperto da un telo su cui era stampata  una mappa della Grande Israele (Eretz Yisrael), comprendente il territorio dell'odierna Giordania, oltre che parti della Siria e del Libano.

Naturalmente, dopo che le immagini sopra riportate hanno iniziato a circolare, sono arrivate note di protesta non solo dall'Autorità Palestinese, e dalla Cisgiordania, ma anche dal Dipartimento di Stato Usa e dal ministro degli Esteri dell'Ue. 

Quanto accaduto è significativo perché a coloro che continuano ad accusare i palestinesi di aver fermato il processo di pace, svela quale sia il vero volto di chi governa Israele e quali siano le intenzioni, vere, che animano il governo israeliano che spaccia la frottola che siano i palestinesi a non voler riconoscere lo Stato ebraico e, pertanto, a bloccare qualsiasi attività diplomatica per arrivare ad una soluzione pacifica che risolva la principale crisi che infiamma da decenni il Medio Oriente.

Le affermazioni di Smotrich sono in linea con il mito sionista di "una terra senza popolo e un popolo senza terra", che definisce i territori palestinesi occupati come "territori contesi", a giustificazione dell'occupazione militare che va avanti ormai da più di 50 anni, che supporta un regime di apartheid, con espropriazioni e abusi di ogni genere, nel più completo menefreghismo dei democraticissimi leader occidentali che adesso gonfiano il petto per spacciarsi difensori dei diritti degli ucraini.