Nell'intervista in pieno stile "in ginocchio da te", fatta da Teresa Meli a Matteo Renzi e pubblicata questo mercoledì dal Corriere, il senatore di Rignano ripropone esattamente ciò che già aveva dichiarato ieri nella trasmissione di La7 "L'Aria che tira". 

C'è comunque un passaggio che vale la pena riportare, che riguarda la seguente domanda posta a Renzi: "Sta per dire addio alla politica?"

Questa è stata la risposta:

«È il sogno dei miei avversari. Molti di loro ci sperano, li capisco. Mi spiace deluderli: io non smetterò di fare politica. Nel frattempo invece loro potrebbero iniziare a farla, magari senza pensare a me in modo ossessivo e preoccupandosi dei problemi del Paese. Tutte le volte che mi dipingono fuori dalla politica accade qualcosa. All'inizio fu quando Di Maio e Martina volevano fare un governo nel 2018, poi quando Salvini e Zingaretti volevano le elezioni nel 2019, poi quando Conte e Casalino sognavano di asfaltarmi e sono andati a casa loro. Ma noi siamo ancora qua e rivendico la battaglia per far nascere il governo Draghi come quella per mandare a casa Salvini nel 2019». 

"Io non smetterò di fare politica". Questa è stata la promessa di Renzi. Come oramai ben sa chiunque abbia una pur vaga infarinatura delle vicende politiche italiane degli ultimi anni, Matteo Renzi fa "sempre" l'esatto contrario di ciò che ha dichiarato poco prima... con una puntualità ed una precisione da far pensare che stia facendo concorrenza ad un orologio svizzero. Pertanto, se c'è una cosa di cui si può star certi è che in futuro accadrà sempre l'esatto contrario di ciò che Renzi ha appena promesso.

Quindi, i vari Ivan, Elena, Teresa, ecc, gli eroi e le eroine tanto celebrate in passato da Renzi sappiano che per lui sono solo un biglietto da visita per la sua carriera post-parlamentare che, quasi sicuramente, lo vedrà presidente di un CdM remunerato con un assegno a sei cifre. 

Pertanto, visto che già profeticamente avevo anticipato ieri ciò che Renzi ha confermato quest'oggi, rinnovo l'invito ai vari Scalfarotto, Bonetti, Bellanova, ecc. di trovarsi fin da subito un'altra sistemazione, perché il loro Matteo l'ha già trovata e non contempla la necessità di star dietro ad un partito.