La lotta alla droga promossa dal presidente filippino Rodrigo Duterte continua a destare scalpore e ad allarmare gli attivisti per i diritti umani.

L'ultima proposta del leader è quella di abbassare l'età minima per la responsabilità penale a soli nove anni. Le Nazioni Unite hanno già espresso il proprio fermo dissenso all'iniziativa. Intanto si avvicina il carcere per la senatrice Leila de Lima, oppositrice di Duterte accusata paradossalmente di narcotraffico.

La vicenda sembra montata ad arte per eliminare un ostacolo che nell'ultimo anno si è battuto per denunciare gli abusi del governo filippino. Tuttavia, Duterte in patria gode di un elevato consenso, a dispetto dei migliaia di morti causati dalle sue misure repressive.