Nonostante giornali e opinione pubblica siano impegnati a tessere le lodi della nazionale di calcio, vittoria ieri sera contro la Romania, con un gol viziato da un fallo macroscopico sul portiere, sul versante degli scioperi la situazione in Francia è ancora molto grave.

Allo sciopero dei ferrovieri, si è aggiunto oggi quello dei piloti, che chiedono migliori condizioni di lavoro e salari più alti. Secondo quanto comunicato da Air France, le astensioni dal lavoro riguarderebbero un quarto dei piloti della compagnia di bandiera, che è stata costretta a cancellare un quinto dei voli sia sulle tratte nazionali che su quelle internazionali. Fra questi anche molti voli che dovevano portare i tifosi nelle città dove oggi si disputano gli incontri di Euro 2016. Lo sciopero dei piloti continuerà fino a martedì prossimo.

Ad aggravare la situazione dei trasporti è anche il perdurare dell'agitazione dei ferrovieri, che va avanti ormai da diversi giorni. Sono previste molte cancellazioni soprattutto nella Francia sud-orientale, mentre pochi sono rimasti i treni che servono a coprire il collegamento fra la città di Parigi e l'aeroporto Charles de Gaulle.

 

Un grave danno d'immagine al paese transalpino lo sta creando anche lo sciopero dei netturbini, con montagne di rifiuti che si stanno accumulando nelle strade.

Sono ormai parecchie settimane che in Francia si stanno susseguendo scioperi e dimostrazioni dirette soprattutto contro la riforma del lavoro presentata dal governo di Manuel Valls (a grandi linee la versione francese del nostro Jobs Act), che vede la ferma opposizione delle organizzazioni sindacali, con in prima linea la potente CGT. Particolarmente colpito, fin dall'inizio, il settore dei trasporti, anche su gomma, con il blocco delle raffinerie e dei depositi di carburante.

Forse il governo pensava che Euro 2016 avrebbe indotto i sindacati ad un atteggiamento più morbido. Così non è stato e anche l'appello di Hollande, che parlava del campionato europeo di calcio come una grossa opportunità per la Francia ed una vetrina sul mondo per il paese, è caduto nel vuoto.