Se la Brexit ha avuto un effetto sulle elezioni spagnole, allora si è trattato di una spinta verso la stabilizzazione, verso lo status quo piuttosto che verso un cambiamento. Il quadro politico non è sostanzialmente cambiato e rimangono le difficoltà nella formazione di un governo, che dovrà necessariamente essere di coalizione, dato che anche questa volta nessuno ha raggiunto la maggioranza di 176 seggi.

Il vincitore delle elezioni è nuovamente, come a dicembre, il Partito Popolare di Mariano Rajoy, che si rafforza rispetto alla scorsa tornata elettorale, conquistando 137 seggi, quattordici in più rispetto alla volta scorsa.

E' mancato, invece, il tanto da alcuni auspicato, e da altri temuto, sorpasso di Unidos Podemos, l'alleanza elettorale fra il partito di Pablo Iglésias (nella foto sotto) e i comunisti di Izquierda Unida, ai danni dei socialisti del PSOE. Al contrario di quanto lasciavano intendere i sondaggi pre-elettorali, ma anche gli exit poll, gli elettori non hanno premiato l'alleanza di sinistra, che ha totalizzato un milione di voti in meno, rispetto a quelli ottenuti a dicembre, quando i due partiti si presentarono separatamente e la somma dei loro voti superò quelli ottenuti dai socialisti. In termini di seggi, Unidos Podemos ne ha conquistati due in più (71 contro i 69 del solo Podemos sei mesi fa).

Il PSOE di Pedro Sanchez, pur mantenendo il secondo posto contro tutte le previsioni della vigilia, ha conseguito per la terza volta il peggior risultato della sua storia in termini di seggi (85 contro i 90 di dicembre, anche se con un maggior numero di voti). Il suo leader può comunque cantar vittoria, dal momento che la linea di demarcazione fra successo e sconfitta era proprio il sorpasso da parte di Unidos Podemos, che come abbiamo visto non c'è stato.

Di sconfitta si può parlare per i centristi di Ciudadanos, guidati da Albert Rivera, che hanno perso otto seggi (32 contro 40) e non hanno più alcuna possibilità di incidere significativamente in quella che sarà una coalizione di governo.

La formazione di un nuovo esecutivo dipenderà molto da ciò che decideranno di fare i socialisti, se accetteranno una coalizione con i popolari o con Podemos. In quest'ultimo caso, però, non ci sono i numeri per un governo di sola sinistra e sarebbero quindi necessari i voti dei partiti independentisti. Qualunque sarà la decisione di Pedro Sanchez, è certo che lascerà scontenti molti.