Napoli, sconfiggere il Braga e la piaga Maradona: per gli ottavi e per i conti 

Ok gli applausi, ma adesso in casa Napoli non si può più sbagliare. Anzi, bisogna a tutti i costi portare a casa gli ottavi di Champions League. L’obiettivo minimo stagionale chiesto anche a Rudi Garcia lo scorso luglio. Mazzarri non avrà deroghe, e col Braga sarà al bivio: martedì, al Maradona, il Braga dovrà essere battuto. Sì, potrebbe bastare anche un pareggio, ma meglio non fare calcoli. I portoghesi non sono avversario impossibile, anzi: probabilmente il vero ostacolo degli azzurri è lo stesso stadio di casa. Lì dove un successo manca da due mesi e mezzi ormai. Era il 27 settembre e il Napoli superava 4-1 l’Udinese di Sottil.

È passata un’era da quel giorno: lo scudetto è andato, almeno in Europa bisogna fare bene. Per il prestigio e per i conti. Con il passaggio del turno, salirebbero a quota 67 i milioni di euro incassati da De Laurentiis da inizio stagione grazie alla Champions. 12 dodici dei quali sono in palio proprio contro il Braga, sconfitto 2-1 all’andata. Senza considerare i potenziali introiti di un Mondiale del Club che si avvicinerebbe, considerata la probabile fuoriuscita del Milan. Ecco allora che non ci sarà spazio per turnover o esperimenti: dentro tutti i migliori, Kvara compreso. Il georgiano, ieri out per la febbre, sarà sicuramente presente al Maradona come confermato dai colleghi de Il Mattino. Approdare agli ottavi con un suo gol sarebbe il quadretto perfetto: il giusto gesto per farsi perdonare dopo il pesante errore sotto porta con la Juventus.

Inter, un primato che pesa: come cambiano gli ottavi se batte la Real Sociedad

Se quel pallone calciato da Barella anziché finire sul palo… No, alt! Con i se non si va da nessuna parte né tantomeno si scrivono le classifiche di Champions. Inutile dunque pensare al 3-3 col Benfica che per una manciata di centimetri sarebbe potuto essere un ancor più clamoroso 3-4, regalando all’Inter non solo una straordinaria vittoria ma anche la possibilità di giocare per due risultati su tre contro la Real Sociedad. Inutile e sbagliato. Martedì sera non ci sono calcoli da fare, per la squadra di Simone Inzaghi contro gli spagnoli c’è solo la vittoria come risultato buono per prendersi il primo posto nel girone. La classifica vede infatti Inter e Real Sociedad appaiate a 11 punti, i baschi hanno però una miglior differenza reti che li premia e mai forse come quest’anno chiudere in testa può garantire ottavi di finale più morbidi. Non facili, sia chiaro, ma più agevoli di certo.

Al momento, chiudendo al primo posto, l’Inter si troverebbe nell’urna Psv (secondo nel girone B), Lipsia (secondo nel Girone G), Porto o Shakhtar che si giocano gli ottavi nel Girone H alle spalle del Barcellona (i blaugrana hanno un +7 come differenza reti che li mette sostanzialmente al riparo da sgradevoli sorprese), Copenaghen o Galatasaray o Manchester United ancora in corsa nel girone A, il Braga nel caso (remoto) in cui i portoghesi avessero la meglio sul Napoli nel girone C battendo gli azzurri con almeno due gol di scarto, l’Atletico Madrid se perdesse la leadership uscendo sconfitto dall’incontro casalingo contro la Lazio, e una tra Dortmund (primo ma non aritmeticamente) Psg e Newcastle qualora non fosse il Milan a guadagnarsi il pass nel girone F come secondo classificato. Al netto delle incognite di classifica ancora insolute, una prospettiva sicuramente migliore se confrontata a quella che si prospetterebbe in caso di secondo posto: nell’urna “avversaria, l’Inter si troverebbe di certo Bayern, Manchester City, Real Madrid e Arsenal, con ottime probabilità il Barcellona più l’Atletico Madrid se non perde contro la Lazio e una tra Dortmund e Psg.

Per quanto riguarda il campo, l’Inter si allena oggi all’ora di pranzo. Il lavoro domenicale post-Udinese non ha dato grandi indicazioni in tema di formazione, al momento tutto fa propendere per un terzetto difensivo identico a quello visto contro i friulani (Bisseck-Acerbi-Bastoni), attacco straconfermato (Lautaro-Thuram), fasce presidiate da Darmian (Cuadrado ha ancora un’autonomia fisica ridotta) e Dimarco con probabile chance a centrocampo per Frattesi, in ballottaggio con Mkhytaryan, al fianco di Calhanoglu e Barella. Ancora assente Pavard (potrebbe rientrare tra i convocati per la trasferta contro la Lazio di domenica) così come De Vrij e Dumfries.

Mazzarri: “Osimhen? Valuterò domani”

Walter Mazzarri non vuol sentire parlare di sconfitte di misura (il Napoli domani contro il Braga può passare agli ottavi di Champions League anche perdendo ma con meno di due gol di scarto): “Non pensiamo a fare calcoli, dobbiamo fare il nostro gioco avendo solo un po’ più di equilibrio. Se pensiamo a qualcosa di diverso, andremo incontro a una brutta partita. Diverse cose viste sinora mi sono piaciute ma serve più equilibrio e maggiore attenzione sulla fase difensiva”. Vigilia particolare per Victor Osimhen che dopo l’allenamento è volato in Africa per la cerimonia del Pallone d’Oro africano: “Oggi giornata di scarico, ha fatto quello che doveva. Domani gli parlerò e capirò se è in condizione di partire dall’inizio. Oltretutto a breve ci sarà la Coppa d’Africa e sappiamo che dovremo farne a meno per un po’, comunque ci sono Raspadori e Simeone”.


Botta e risposta nel secondo tempo: il Lecce si fa riprendere dall’Empoli, 1-1 al Castellani

Termina con un pari la prima sfida di questo lunedì di Serie A: Empoli e Lecce si dividono la posta anche se nella ripresa si è giocato praticamente a una metàcampo. Quando nel secondo tempo il gol dei padroni di casa sembra maturo, passano gli ospiti: Banda prova una conclusione dai 30 metri quasi più per allegerimento che con la speranza di segnare, ma Berisha fa la frittatona. La conclusione, centralissima, passa sotto le gambe del portiere albanese, si trasforma nell'1-0 salentino.

Passano cinque minuti ed ecco il pari, altrettanto rocambolesco: cross teso di Cambiaghi verso l'area, Rafia la devia con il ginocchio ma sfortunatamente la mette alle spalle di Falcone, colpendo prima la traversa e poi la rete. Il portiere degli ospiti diventa ufficialmente l'MVP della gara deviando in corner l'ennesima conclusione a botta sicura, stavolta di Luperto.

Osimhen è il calciatore africano dell’anno: l’albo d’oro completo

Grandissima soddisfazione per il Napoli e soprattutto per Victor Osimhen. L'attaccante capocannoniere della scorsa edizione della Serie A, infatti, ha vinto il Pallone d'Oro africano, nella cerimonia andata in scena a Marrakech in Marocco. Per il nigeriano, che succede nell'albo d'oro a Sadio Mané, si tratta del primo riconoscimento.

È il quinto calciatore di un club italiano a vincere il titolo di calciatore africano dell'anno. Dal 1970 al 1994 il premio venne assegnato da France Football come alternativa al Pallone d'Oro, al tempo riservato ai soli giocatori europei. Dal 1992, intanto, era già nata l'attuale versione del "CAF Award" che prosegue tutt'oggi. Di seguito l’albo d’oro completo:

1970: Salif Keita

1971: Ibrahim Sunday

1972: Sherif Souleymane

1973: Tshimen Bwanga

1974: Paul Moukila

1975: Ahmed Faras

1976: Roger Milla

1977: Trak Dhiab

1978: Karim Abdul Razak

1979: Thomas N'Kono

1980: Jean Manga Onguéné

1981: Lakhdar Belloumi

1982: Thomas N'Kono

1983: Mahmoud El-Khateeb

1984: Theophile Abega

1985: Mhamed Timoumi

1986: Badou Zaki

1987: Rabah Madjer

1988: Kalusha Bwalya

1989: George Weah

1990: Roger Milla

1991: Abedi Pelé

1992: Abedi Pelé

1993: Abedi Pelé

1994: George Weah

1992: Abedi Pelé
1993: Rashid Yekini

1994: Emmanuel Amunike

1995: George Weah

1996: Nwankwo Kanu

1997: Vicotr Ikpeba

1998: Mustapha Hadji

1999: Nwankwo Kanu

2000: Patrick Mboma

2001: El Hadji Diouf

2002: El Hadji Diouf

2003: Samuel Eto'o

2004: Samuel Eto'o

2005: Samuel Eto'o

2006: Didier Drogba

2007: Frederic Kanouté

2008: Emmanuel Adebayor

2009: Didier Drogba

2010: Samuel Eto'o

2011: Yaya Touré

2012: Yaya Touré

2013: Yaya Touré

2014: Yaya Touré

2015: Pierre-Emerick Aubameyang

2016: Riyad Mahrez

2017: Mohamed Salah

2018: Mohamed Salah

2019: Sadio Mané

2022: Sadio Mané

2023: Victor Osimhen


Serie A: Cagliari-Sassuolo 2-1
Con un incredibile forcing finale, il Cagliari trova la vittoria con il Sassuolo nei minuti di recupero. La squadra di Ranieri vince 2-1 dopo essere andata sotto nel primo tempo (gol di Erlic). Nella ripresa, Cagliari poco pericoloso fino all'espulsione di Tressoldi. Nella seconda parte della ripresa, arrembaggio rossoblu: al 94' Lapadula fa 1-1 ma al 99' con una bella rovesciata, Pavoletti regala ai suoi il successo.