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Coronavirus in Cina: aumenta il numero dei decessi e si allarga il cordone sanitario intorno a Wuhan

Il numero dei morti in Cina a seguito del nuovo coronavirus aumenta, adesso ha raggiunto quota 26, e Pechino, di conseguenza, allarga il cordone sanitario per impedire il diffondersi dell'epidemia iniziata meno di un mese fa.

Giovedì, un paziente che aveva contratto l'infezione è morto nella provincia di Hebei, ed è stato il primo decesso fuori dalla provincia di Hubei dove si trova la città di Wuhan, dove tutto è iniziato.

Un'altro decesso, inoltre, è stato registrato anche nella provincia di Heilongjiang, nella Cina nord-orientale, che confina con la Russia e dista più di 2.000 chilometri da Wuhan.

Ad oggi, nella sola Cina, sono 830 i casi accertati di pazienti che hanno contratto il nuovo coronavirus. 

L'epidemia, va ricordato, si è manifestata nel momento peggiore, perché siamo alla vigilia del capodanno cinese, occasione per la quale milioni di cinesi viaggiano all'interno del Paese e non solo. Nonostante ciò, a Shanghai, il Disney Resort ha chiuso temporaneamente la propria struttura per favorire la prevenzione e il controllo dell'epidemia.

E per questo motivo, le autorità cinesi hanno imposto il blocco di trasporti pubblici - di qualsiasi tipo - in 13 città, a partire da Wuhan, dove i servizi di autobus, metropolitana e traghetti sono stati sospesi, mentre le partenze di aerei e treni sono state cancellate.

Anche Ezhou, una città più piccola della provincia di Hubei, ha chiuso la propria stazione ferroviaria. La città di Enshi ha sospeso i servizi di autobus. Pechino e Shanghai hanno anche chiesto ai propri abitanti che rientrassero dalle aree colpite dal virus di rimanere a casa per 14 giorni, in modo da prevenirne la diffusione.

In base a quanto gli esperti hanno potuto finora stabilire, ogni persona infetta starebbe trasmettendo il virus ad un numero di persone compreso tra 1,4 e 2,5. L'aspetto in parte positivo in relazione a questa epidemia è caratterizzato dal fatto che solo il 25% dei casi segnalati è da considerarsi grave. C'è però, di contro, anche un aspetto negativo da considerare: se anche i casi lievi o asintomatici, e pertanto difficili da individuare, sono contagiosi, allora sarà più complicato contenere il diffondersi dell'epidemia.

Nel frattempo, l'OMS non ha dichiarato il nuovo virus un'emergenza sanitaria globale, limitandosi a creare una "missione multidisciplinare internazionale" che come compito avrà "il potenziamento della sorveglianza delle infezioni respiratorie acute gravi nelle regioni interessate, il rafforzamento delle misure di contenimento e mitigazione del coronavirus". 

Autore Sandro Alioto
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