Mentre milioni di lavoratori dipendenti e pensionati faticano ad arrivare a fine mese con stipendi e assegni sempre più risicati, il governo in carica continua a favorire evasori fiscali e partite IVA con provvedimenti che vanno contro ogni principio di equità e giustizia sociale. La promessa elettorale di abrogare la riforma Fornero e riportare il sistema pensionistico a un modello più equo è stata clamorosamente disattesa. Anzi, si va nella direzione opposta: età pensionabile sempre più alta e assegni sempre più magri.

La tanto sbandierata abolizione della legge Fornero, cavallo di battaglia di questa maggioranza in campagna elettorale, si è rivelata l’ennesima promessa da marinaio. Al contrario, il governo ha deciso di mantenere e addirittura inasprire le regole sul pensionamento, alzando ulteriormente l’età pensionabile e riducendo gli importi delle pensioni attraverso nuovi calcoli penalizzanti. Il sogno di andare in pensione con un assegno dignitoso, simile all’ultimo stipendio percepito, rimane dunque un’illusione per milioni di lavoratori, che dopo decenni di contributi versati si ritrovano con trattamenti pensionistici inadeguati.

Come se non bastasse, il governo si dimostra ancora una volta compiacente nei confronti di chi evade le tasse, mentre tartassa chi le ha sempre pagate fino all’ultimo centesimo. La Lega ha infatti presentato una proposta di legge per la rottamazione delle cartelle fiscali in 120 rate senza interessi e sanzioni.

Un condono mascherato che premia chi per anni ha evitato di versare imposte, tasse e contributi.

La misura, annunciata in pompa magna da Matteo Salvini nella sede della Lega a Montecitorio, punta a coinvolgere tutti i contribuenti con debiti pregressi, regalando di fatto un enorme sconto agli evasori fiscali. La logica è sempre la stessa:

chi non ha mai rispettato le regole viene premiato, mentre chi ha sempre pagato si vede penalizzato da un sistema fiscale ingiusto e squilibrato all’insegna di un Paese sempre più diviso tra chi paga e chi evade!
L’ingiustizia di questo approccio è evidente: chi ha un reddito fisso, cioè lavoratori dipendenti e pensionati, non può sottrarsi al pagamento delle tasse e delle imposte, perché tutto viene prelevato alla fonte. Chi invece ha una partita IVA o lavora in modo autonomo ha molte più possibilità di eludere il fisco, e puntualmente viene salvato da una classe politica complice, pronta a offrire sanatorie e condoni per garantirsi consenso elettorale.

Questa proposta di legge, che Salvini auspica venga condivisa da tutta la maggioranza, non fa che aggravare un sistema già profondamente ingiusto.

Il governo, invece di intervenire per redistribuire equamente le risorse e garantire stipendi e pensioni dignitose, continua a premiare chi ha approfittato delle falle del sistema, condonando debiti e lasciando il peso del welfare esclusivamente sulle spalle dei lavoratori onesti.
Questa non è equità, non è giustizia sociale. Questo è un tradimento nei confronti di chi lavora e paga le tasse regolarmente. Mentre il governo difende gli evasori, pensionati e lavoratori dipendenti vengono abbandonati, costretti a sopravvivere con stipendi e assegni da fame.

Un’altra occasione persa per rimettere il Paese su una strada di vera equità e progresso sociale.