Si avvicina la festa del papà e grazie allo scambio casa è possibile oramai viaggiare risparmiando per l’Italia e scoprire le tradizioni legate alla Festa di San Giuseppe: un culto molto antico che nacque in Oriente per poi diffondersi in Occidente già nel Medioevo. La festività di san Giuseppe fu inserita nel calendario romano da papa Sisto IV intorno al 1479, e nell'Ottocento il santo divenne patrono di diversi paesi di tradizione cattolica. In Italia, la festa del papà si celebra il 19 Marzo, il giorno in cui, dal 1968, si festeggia anche San Giuseppe. Due tradizioni, in particolare, caratterizzano la festa del 19 Marzo un po' in tutta Italia: i falò e le zeppole. Poiché la celebrazione di San Giuseppe coincide con la fine dell'inverno, le celebrazioni rituali religiose, come spesso accade, si sovrappongono a quelle pagane come i riti di purificazione agraria, di antica memoria.

 

La Festa dei Falò: dalla Liguria alla Puglia passando per la Romagna


Nel Nord-Ovest d’Italia si festeggia ancora oggi il rito serale del Falò, che segna il passaggio dall'inverno alla primavera. Con il falò viene anche bruciato un fantoccio, la "vecchia", che simboleggia l'inverno. Il rito risale all'antico popolo dei Liguri, in occasione del particolare momento astronomico dell'equinozio. Ancora oggi molti falò ardono nei centri comunali con piccole sagre e canti. In Romagna si celebra San Giuseppe con un grande falò, detto fogheraccia; talvolta in tale occasione si dà fuoco alla "ségavëcia" o "vecchia", altrimenti bruciata il giovedì di mezza quaresima. In Puglia invece grandi cumuli di legna, prodotti principalmente dalla potatura degli ulivi, sono allestiti in diversi paesini per creare un grande e pirotecnico falò acceso per illuminare la notte di San Giuseppe, con un rituale che si conserva nei tempi.

Grazie allo scambio casa è possibile, ad esempio, andare in Liguria o in Puglia per assistere alle celebrazioni di San Giuseppe nei piccoli villaggi oppure recarsi a Rimini alla Fiera di San Giuseppe ed ammirare il grande falò allestito in spiaggia.

Zeppole di San Giuseppe: da Napoli diffuso in tutta Italia

È la storia a attribuire la paternità delle Zeppole di San Giuseppe a Napoli. La prima ricetta ufficiale si trova, infatti, nel Trattato di Cucina Teorico-Pratico del celebre gastronomo Ippolito Cavalcanti che nel 1837 la mise nero su bianco in lingua napoletana. Qui nacque la tradizione dei ‘zeppolari di strada’ della quale parla anche Goethe in suo viaggio alla fine del ‘700 nella città partenopea. Una seconda leggenda ci condurrebbe a Roma, durante le celebrazioni delle Liberalia, feste organizzate dai romani in onore delle divinità dispensatrici del vino e del grano. Le zeppole che oggi portano il nome del santo sarebbero le discendenti delle antiche frittelle romane. La zeppola è un frittella ripiena di crema, un dolce tipico della Festa del Papà oramai diffuso in tutta Italia. Per assaggiare le prelibate zeppole a Napoli lo scambio casa è la soluzione ideale: si spende poco e si risiede nel centro città, dove ci sono numerose pasticcerie dove assaggiarle. E’ possibile scegliere tra tante proposte di scambio a Napoli . Stessa cosa anche a Roma, la città con più case in scambio in Italia.