Politica

Un CdM in Calabria non risolve il problema di farci sapere se i migranti di Cutro avrebbero potuto essere salvati

Palazzo Chigi. Meloni telefona alla mamma:A' maaa!!! Mo' me senti? Se te ce metti pure te!
Te volevo di'... ma che mme poi da rimedia' n'elenco der telefono?
Come dichi? Sììì... le paggine bianche. Quello.
None... qua nun ce la più nisuno, nun se troveno!
A che me serve n'elenco?
Ho finito 'a lista de li corpevoli de'a stragge 'n Calabbria.
Mo devo da trova' n'arta po' de ggente a cui da'a colpa...

Sembra incredibile, ma ormai il governo, i partiti e i media che lo sostengono hanno finito per allestire una classica scenetta da avanspettacolo sulle responsabilità del naufragio della barca di migranti in Calabria, avvenuto una settimana fa. 

Dopo gli scafisti e Frontex, sono arrivati a sostenere che la colpa è di Giuseppe Conte, mentre la new entry odierna è la ex ministra dei Trasporti, Paola De Micheli. Naturalmente, non dimenticano neppure di ripetere il solito ritornello in cui dicono che è vergognoso accusare la Guardia Costiera di non esser voluta intervenire!

Il guaio è che nessuno, ma proprio nessuno, sta accusando chicchessia, tantomeno la Guardia Costiera. Invece, sempre più persone vogliono sapere come e perché è stata gestita la segnalazione della barca, effettuata da Frontex.

È tutto molto semplice. Il problema è che i ministri responsabili e la premier Giorgia Meloni, dopo una settimana dall'evento, non sono stati in grado di comunicarlo, arrivando persino ad inventarsi quello che non esiste... e come sempre minacciando querele - ormai è una moda - a chiunque glielo faccia notare.

La barca con i migranti, per lo più rifugiati, è stata avvistata da un aereo di Frontex. Che cosa ha fatto Frontex? Quello che fa sempre da anni e che si riporta di seguito per ripeterlo alla Meloni che, in base a quanto dichiara, non sembra averlo ancora capito:

"Ogni volta che un aereo di Frontex incontra un'imbarcazione in pericolo (quella di cui parliamo non lo era al momento del rilevamento ma poteva finire per diventarlo visto che aveva quasi sicuramente gente sottocoperta come rilevato dagli strumenti a disposizione di Frontex e come da essa comunicato alle autorità italiane, ndr), allerta immediatamente tutti gli RCC vicini per accelerare potenzialmente l'operazione di soccorso e migliorare il coordinamento. Altri attori della zona, tra cui navi commerciali e ONG, seguono lo stesso protocollo.Individuare una piccola imbarcazione in mezzo al mare è un compito arduo, motivo per cui una volta che un aereo di Frontex ne incontra una, rimane vigile e continua a monitorare l'area fino all'arrivo dei soccorsi o fino a quando l'aereo è costretto a partire a causa del carburante scarso. Per tutto questo tempo rimane in contatto con i centri di coordinamento dei soccorsi per aggiornarli sulla posizione della barca. Ciò è particolarmente importante perché i trafficanti di persone spesso organizzano partenze simultanee, lasciando nelle vicinanze altre imbarcazioni bisognose di aiuto.Sulla base delle informazioni fornite da Frontex, il centro di soccorso competente, solitamente il più vicino , avvia un'operazione di salvataggio. Frontex condivide l'ubicazione dell'imbarcazione, le sue condizioni, il numero stimato di persone a bordo, eventuali apparecchiature di navigazione e comunicazione, nonché le condizioni meteorologiche e marittime nell'area.Il centro di soccorso invia imbarcazioni che sono le più vicine alla scena o meglio attrezzate per svolgere il lavoro. Questi possono includere navi della guardia costiera nazionale specializzata, commerciali, militari o private, nonché quelle schierate da Frontex. Durante l'operazione di soccorso, il centro di soccorso coordinatore rimane in costante contatto con le imbarcazioni e gli aerei coinvolti".

Questo è ciò che per default fa Frontex, che riassume il concetto in questa grafica:

Per chi non lo avesse ancora chiaro, Frontex, diversamente da ciò che sostiene Meloni, NON LANCIA MAI alcuna allerta, si limita solo a fare delle segnalazioni ai centri IMRCC di competenza che, AUTONOMAMENTE, decidono se e come intervenire.

"Con la Legge n. 147 del 03.04.1989 l'Italia ha ratificato la Convenzione di Amburgo del 1979 sul soccorso marittimo e con D.P.R. n. 662 del 1994 ha dato attuazione alla Convenzione di Amburgo '79. Con tale provvedimento il soccorso in mare è uscito dalla dimensione di attività da attuarsi con i mezzi disponibili al momento per entrare in una fase di attività altamente professionale, con mezzi appositamente allestiti ed equipaggi particolarmente addestrati. Il Regolamento provvede a delineare un assetto organizzativo e funzionale del settore, stabilendo le rispettive funzioni delle strutture interessate ed, in particolare, affidando al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto il compito di assicurare l'organizzazione efficiente dei servizi di ricerca e salvataggio nell'ambito dell'intera regione di interesse italiano sul mare, che si estende ben oltre i confini delle acque territoriali. Il Comando Generale, infatti, assume le funzioni di I.M.R.C.C. (Italian Maritime Rescue Coordination Centre), Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo, cui fa capo  il complesso delle attività finalizzate alla ricerca ed al salvataggio della vita umana in mare, mediante l'impiego della componente aeronavale del Corpo delle Capitanerie di porto, con l'eventuale ausilio di altre unità di soccorso militari e civili. L'I.M.R.C.C. – funzionalmente individuato nella struttura della Centrale Operativa del Comando Generale – mantiene i contatti con i centri di coordinamento del soccorso degli altri Stati per assicurare la collaborazione a livello internazionale prevista dalla Convenzione di Amburgo".

Chi lo dice? La Guardia Costiera, che poi aggiunge:

Il citato decreto 662/94 conferisce alle attuali 15 Direzioni Marittime ed all'Autorità Marittima dello Stretto (Messina) le funzioni di Centri Secondari di soccorso marittimo (M.R.S.C. - Maritime Rescue Sub Center) che assicurano il coordinamento delle operazioni marittime di ricerca e salvataggio, ciascuna nella propria giurisdizione, secondo le direttive specifiche o le deleghe del Centro Nazionale (I.M.R.C.C.).Gli M.R.S.C. svolgono, altresì, le attività previste dalla risoluzione IMO A.950 sui Maritime Assistance Service (MAS), quali centri di ricezione delle richieste di assistenza da parte dei naviganti.

Pertanto, è lecito presumere che la segnalazione di Frontex sia arrivata a Roma e, successivamente, abbia interessato l'MRSC di Reggio Calabria.

La nave che poi è naufragata, secondo le interviste rilasciate nei giorni scorsi da chi ha fatto soccorsi in mare, è una rotta frequentata dalle imbarcazioni che trasportano migranti già dalla fine degli anni '90. Dale stesse fonti, addirittura, si parla pure della presenza di un radar nelle vicinanze installato proprio a tale scopo. 

Comunque, tutto il problema sta nel fatto che una volta che la segnalazione di Frontex è arrivata al Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo, nessun responsabile del governo Meloni è stato in grado di dire COME e PERCHÉ è stata gestita.

Il ministro Piantedosi, interrogato al riguardo alla I Commissione della Camera dal deputato Magi, si è rifiutato di rispondere. A quanto pare, qualcuno avrebbe deciso che l'intervento non avrebbe dovuto essere di soccorso, ma avrebbe dovuto riguardare solo la sicurezza... facendo così uscire la GDF, che non aveva però mezzi adeguati ad affrontare quelle condizioni di mare, e non la Guardia Costiera, che invece quelle barche le ha.

Finora, il Governo si è rifiutato di chiarire questo punto, lasciando addirittura alla magistratura il compito di far luce sulle procedure e sugli atti delle strutture che fanno capo a dei ministeri sotto il controllo di Palazzo Chigi! Nonostante non siano in grado di governare se stessi, i post-fascisti pretendono di governare 60 milioni di italiani! E non si rendono neppure conto di quanto finiscano per rendersi ridicoli.

Specialmente, se si considera la risposta della Meloni a chi le chiede di fare chiarezza:

"Il Consiglio dei Ministri è convocato per giovedì 9 marzo 2023 nel Comune di Cutro (KR). La riunione si terrà nel corso del pomeriggio. Saranno successivamente comunicati l’orario, la sede e l’ordine del giorno".

E secondo lei questo dovrebbe risolvere la reticenza finora mostrata? Una reticenza resa ancor più vomitevole se si aggiunge cha la "sora premiere" ha pure detto che il decreto flussi non c'entra niente con questa tragedia e che nessuno deve pensare che il suo governo faccia annegare la gente in mare... dopo che impedisce alle ong di effettuare salvataggi multipli e dopo che assegna loro porti lontani centinaia di miglia nautiche dalle zone di salvataggio!

C'è poi da aggiungere un'ulteriore considerazione come domanda da rivolgere a quei saltafossi al governo che straparlano dando lezioni sulle partenze sicure a chi, per disperazione, è costretto a fuggire da dove ha sempre vissuto e da dove non vorrebbe andar via.

Come fanno, ad esempio, i siriani a non rivolgersi ai trafficanti per riuscire a sopravvivere in qualche altra parte di mondo, visto che lì gli aerei non atterrano (vedi immagine ad inizio articolo), oltre al fatto che non hanno e non possono procurarsi né passaporti né visti... senza dimenticare che hanno perso tutto o quasi a causa della guerra civile, degli attacchi dei turchi e, per ultimo, del terremoto?

Così, tanto per sapere...

Autore Gino Tarocci
Categoria Politica
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