Sono trascorsi 49 anni dalla strage di Piazza della Loggia a Brescia. In occasione dell'anniversario, queste le parole di Mattarella:

«Otto persone uccise. Oltre cento ferite. La città di Brescia sconvolta. La Repubblica ferita. Tanto sangue innocente fu versato la mattina del 28 maggio 1974 in Piazza della Loggia dagli strateghi del terrore e dai loro spietati esecutori per destabilizzare la democrazia, attaccare lo Stato.I piani eversivi del terrorismo neofascista vennero contrastati e sventati. In fedeltà ai principi costituzionali.Protagonisti furono il popolo italiano, le forze politiche e sindacali, le espressioni culturali e sociali, che seppero reagire a mezzo della partecipazione democratica.Le sentenze sono riuscite a ricostruire circostanze e responsabilità dell’attentato di Brescia, evidenziandone la matrice e i suoi legami con l’eversione di destra.Nel giorno dell’anniversario i sentimenti di vicinanza e solidarietà si rivolgono in primo luogo ai familiari e ai discendenti di coloro che persero la vita, ai loro amici e compagni di lavoro. Alla comunità bresciana. Il Paese ha un debito di riconoscenza verso la Città di Brescia, colpita per manifestare la sua opposizione irriducibile all’eversione.La comunità nazionale è consapevole di quanto stretta sia la connessione tra democrazia e giustizia e per questo sente di esprimere gratitudine verso chi ha riversato nell’impegno civile - come l’Associazione dei familiari delle vittime - l’immenso dolore personale patito.La memoria è la radice del futuro.Per questo il ricordo di oggi è un messaggio rivolto in special modo alle generazioni più giovani, a cui è trasmesso il testimone della convivenza, della solidarietà, del bene comune da riconoscere e preservare con cura, al di là di ogni legittima differenza di opinioni e interessi».

Ma sulla strage si sono espresse anche la seconda e la terza carica dello Stato. 

Ecco che cosa ha detto La Russa

«La strage di Piazza della Loggia è una delle pagine più buie della storia italiana, una ferita profonda inflitta alla nostra Repubblica. Ma di questa triste pagina custodiamo memoria anche della forte reazione della comunità nazionale. Una reazione orgogliosa che portò alla sconfitta di chi puntava a minare la democrazia attraverso la strategia del terrore. Alle vittime innocenti della strage e ai tanti che ancora oggi ne portano le ferite va il mio deferente pensiero».

E questo è ciò che ha detto Fontana:

"Nel giorno del 49° anniversario della strage di Piazza della Loggia, rivolgo un pensiero commosso alle vittime, ai feriti e ai loro familiari. A quasi cinquant'anni di distanza da quel vile attentato terroristico di inaudita violenza che ha segnato una delle pagine più cupe e drammatiche della nostra storia recente, è dovere delle istituzioni rinnovare l'impegno quotidiano nella difesa dei valori e dei principi democratici della nostra Costituzione. Esprimo gratitudine agli uomini dello Stato che con determinazione e perseveranza si adoperarono nel corso del tempo per fare luce sulla vicenda».

Notata qualche differenza tra le dichiarazioni delle tre più alte cariche dello Stato? Accorro in aiuto per i più distratti. La Russa e Fontana si sono dimenticati di ricordare che fu una strage di matrice neofascista... una delle tante. 

La domanda, come si dice in questi casi, sorge spontanea. Perché gli estremisti di destra oggi al governo pretendono di esser definiti conservatori ma, al tempo stesso, non sono in grado di etichettare una strage come quella di Piazza della Loggia - nonostante le sentenze passate in giudicato - come neofascista?

E la premier Meloni che cosa ha detto? Nulla. 

Ma se avesse detto qualcosa è chiaro che anche lei avrebbe dimenticato di dire che la matrice di quella strage era neofascista. Non è un caso. Infatti, fino a poco tempo fa, quando ha commentato la strage della stazione di Bologna, Giorgia Meloni ha detto che la matrice non era chiara, chiamando persino in causa i palestinesi come possibili esecutori... ricorrendo ad una fola (a memoria, senza verifica) messa in giro al tempo da Cossiga.

Quindi è doveroso chiedersi, ancora una volta, perché gli estremisti di destra oggi al governo pretendono di esser definiti conservatori ma, al tempo stesso, non sono in grado di etichettare le stragi come quella di Piazza della Loggia - nonostante le sentenze passate in giudicato - come di matrice fascista?

Ed il prossimo anno Meloni si dimenticherà di ricordare anche il 50° anniversario? E se ne parlerà, a chi attribuirà la responsabilità? Forse a Sauron?