Facebook oscura la pagina delle sardine affogando in un mare di ridicolo
«La pagina 6000 sardine è stata oscurata pochi minuti fa (24 novembre ore 21) senza giusta causa. In mancanza di post offensivi, violenti o lesivi dei diritti della persona, è stata comunque bersaglio di un gran numero di segnalazioni. Questo ha automaticamente generato l’oscuramento della pagina.
Siamo fiduciosi che possa tornare on-line nelle prossime ore, ma non abbiamo certezza dei tempi. Si vede che un mare silenzioso fa molto più rumore di quanto si possa pensare.»
Domenica sera la pagina Facebook all'indirizzo 6000sardine non era più disponibile.
Quale sia la ragione "reale" che ha provocato l'oscuramento, è comunque una riprova della "stupidità" che sta alla base dei social network e di Facebook in particolare.
Infatti, se è possibile che un account sia oscurato in automatico per segnalazioni, opera diretta o indiretta, di un account concorrente, che oltretutto pare utilizzare pure dei bot per promuovere e veicolare il traffico sui propri contenuti, è evidente che Facebook non funziona.
E non solo perché rischia di essere anti-democratico, ma soprattutto perché dimostra di essere palesemente illogico e, pertanto, stupido.
Nel caso specifico, poi, si raggiunge addirittura il paradosso.
Tanto per fare un esempio, le pagine di Salvini e del suo partito sono paragonabili ad una fogna digitale che ora dopo ora sforna odio, anche a sfondo razziale, nei confronti di chiunque, di volta in volta, venga indicato come nemico. La gogna mediatica viene poi supportata da falsi utenti e pubblicità che aizzano altri utenti che si sentono autorizzati ad esprimere il peggio di cui sono capaci per denigrare chi non abbia magnificato le lodi di un personaggio da baraccone che si fa chiamare "capitano".
Naturalmente, in questo caso, Facebook si fa scrupolo di non oscurare quegli account e le loro pagine.
È evidente, che Facebook non è una cosa seria.
A proposito... le sardine nel pomeriggio di domenica hanno ridicolizzato Salvini a Rimini riempiendo piazza Cavour con migliaia di persone.