Come premessa vi racconto un fatto che sta succedendo nel quartiere “Rimbocchi” della nostra città (ovvero; uno dei tanti fatti di democrazia poco o per nulla condivisa dai nostri amministratori comunali con i cittadini. Quartiere dove c’è la necessità di costruire una nuova scuola. Ma come e dove la vuole costruire il Comune?

Un altro bell’esempio, del sindaco Andrea Romizi, della Giunta comunale e del suo Consiglio, di NON collaborazione per risolvere nel migliore dei modi per tutti i problemi della città.

Si fanno riunioni, si studiano progetti e poi...la politica comunale va sempre per conto suo e dove arriva, secondo i suoi diktat, ci arriva sempre fuori tempo calpestando la volontà dei suoi amministrati!

I residenti del quartiere, con le loro associazioni, non ci stanno a dove vorrebbero realizzare la scuola ma intanto i lavori di carotaggio nel campo di calcio rionale (luogo scelto dalla politica comunale per costruire la scuola) sono iniziati: preludio per la costruzione dell’eco mostro che toglie il verde al quartiere.

Questo è un esempio tra moltissimi altri che purtroppo dobbiamo subire!

Ed ora, in questa situazione di rifiuto di una vera e costante collaborazione mettiamo putacaso che la consapevolezza politica di noi cittadini di Perugia venisse a galla e ci rendessimo conto di desiderare che la città avesse necessità di riprendersi la Democrazia perduta; quella che ci ha abbandonato qualche anno fa e che, seppur con tutti i suoi difetti era molto più accettabile della situazione creata dagli uomini politici che ci gestiscono ora, i “padroni” che hanno la sfrontatezza di dichiarare che ci rappresentano, come faremmo per realizzare, con il misero materiale politico sia umano che strumentale che possediamo in città (uomini e partiti), questa necessità insostituibile?

La risposta è semplice ma il realizzarlo è molto...molto laborioso!

Ma analizziamo, anche se sommariamente, ciò che è successo in questi ultimi 6 anni (o giù di lì) nella nostra non fortunata Perugia.

Tante cose ma una salta agli occhi subito e si fa prepotentemente notare anche a chi, chiudendo i medesimi, vorrebbe non vederla: la sinistra è sparita dalla faccia geo-politica comunale. 

A parte alcuni sporadici gruppi a macchia di leopardo che ancora, come residuo naturale dopo una “vaporizzazione ideologica”, restano sparpagliati qua e là. O come spazi infetti di virus che hanno subito una massiccia dose di antibiotico e che, comunque, non destano preoccupazione per una eventuale ripresa della malattia passata, non c’è assolutamente nulla che possa far pensare, sia pur minimamente, ad una rinascita dei suoi valori!

Poi, come se non bastasse la sonora batosta che hanno preso, nelle due ultime elezioni amministrative, che ne ha provocato la quasi estinzione, i gruppetti rimasti continuano, per accaparrarsi un piccolo posto di potere personale, a prendersi a morsi l’uno con gli altri il che, di fatto, ne impedisce un seppur minimo ritorno nella tenzone da tutti desiderata!

E allora cosa fare? Rinunciare alle basi che una Democrazia che si definisce tale dovrebbe avere? Cioè una destra e una sinistra antagoniste tra di loro? Neanche per sbaglio! 

Se di ciò ne siamo convinti non resta che una cosa sola da fare in questo romanzo di fantapolitica! Cercare una nuova leadership che prenda, anche in modo abbastanza immediato, il posto di quei soggetti fautori dell’estinzione di quella tanto cercata e necessaria sinistra!

Giampiero Tamburi (Perugia: Social City)