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Il Magico Quarto d'Ora

 
Cos’era il magico quarto d’ora granata? Qualche giorno fa, vedendo una bellissima fiction Rai, “Il Grande Torino”, fui colpito da una cosa particolare e per l’appunto era il magico quarto d’ora granata. Questo lasso di tempo aveva un potere, ossia quello di destare i calciatori del Toro e cambiare “magicamente” il corso della partita. Tra l’altro quel Torino era la squadra più forte al mondo e vinceva ovunque mettesse piede. 

Era invincibile, ma ogni tanto con qualche squadretta si rilassava, rischiando di perdere o pareggiare le partite.

La storia è vera e informandomi sul web sono riuscito a scoprire il segreto di questo momento meraviglioso.

Un tifoso accanito, di nome Oreste aveva con sé uno strumento miracoloso in grado di capovolgere le sorti delle partite; lui era un capotreno ma non saltava mai una partita di calcio.  Ogni domenica, col sole o con la pioggia si vestiva in maniera elegante e con la sua bicicletta andava prima a messa e poi allo stadio. Quando il cronometro segnava 15 minuti dalla fine, il buon uomo prendeva il suo corno, che aveva sottobraccio e iniziava a suonare; a volte sembrava che la sua squadra lo facesse apposta a “trotterellare sul campo” in attesa del suono che capovolgeva tutte le sfide in favore della squadra granata.

Al solito quarto d’ora dalla fine, il signor Oreste portava il corno alla sua bocca suonando la carica per i giocatori, tre squilli nel silenzio del campo e, tutt’un tratto la squadra si svegliava e vinceva le partite, perché il fortissimo Valentino Mazzola si rimboccava platealmente le maniche e tutta la squadra lo seguiva.

 Così, in quei quindici minuti, il Torino si svegliava, cambiava atteggiamento in campo e fioccavano i gol che facevano stravincere le partite. Anche con le goleade. Il bello è che sembra una favola, invece era tutto vero; lo stadio Filadelfia era il luogo dove avvenivano i miracoli. Quei quindici minuti di fuoco facevano letteralmente impazzire gli avversari. La scena dei tre squilli di tromba, negli anni d’oro granata, avvenne molte volte e la prima fu a Roma, con 7 gol alla lupa, rimonta in casa con la Lazio da 0 -3 a 4 – 3, con i gol all’ultimo quarto d’ora; l’invincibile Toro di Mazzola, di Loide, Gabetto rimontarono negli ultimi quindici minuti molte volte e sempre dopo i tre squilli di tromba. L’ultima volta, in quel periodo di fine anni ’40, Oreste suonerà l’ultima volta la tromba il 6 maggio 1949, durante i funerali della squadra del Grande Torino, morta nel tragico schianto di Superga. Riprese a suonarla in un pomeriggio del ’76, quando il Torino di Radice, Graziani e Sala tornò a vincere lo scudetto, questa volta allo stadio Comunale.

Cos’è il “Magico quarto d’ora granata” nella vita reale?

Nei gesti plateali di Valentino Mazzola si cela una lezione di vita molto importante: quel suono è la sveglia e la presa di coscienza che ci sono delle situazioni da superare se vogliamo dare una svolta nella nostra vita e il rimboccarsi le maniche significa che dobbiamo darci da fare per cambiare la nostra vita in meglio e realizzare cose destinate a rimanere nel tempo.

Ecco la vera sostanza del “MAGICO QUARTO D’ORA GRANATA”!!!  

Autore Nicola Paulillo
Categoria Sport
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