Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle: "Qualcuno ci ha dato per finiti e pensava di prendersi tutto quello che noi avevano tolto, ma non avevano fatto i conti con voi, con i cittadini. Oggi dimostriamo che quello che abbiamo fatto finora, non si tocca: il reddito di cittadinanza, lo spazza-corrotti, l'abolizione dei vitalizi e nessuno deve mettere il becco sulla prescrizione".
Luigi Di Maio, ministro degli Esteri: "Noi vogliamo uno Stato in cui gli onesti vanno avanti e i furbi no. La giustizia nel nostro Paese significa tutelare chi si comporta correttamente. E dopo tanti ministri opportunisti finalmente abbiamo un ministro della giustizia tutto d'un pezzo e dobbiamo difendere la riforma della prescrizione che dice una sola cosa: non esistono scorciatoie per chi vuole fare il furbo"."Questa è una piazza che ama l’Italia - ha proseguito un Di Maio in stile semi-sovranista - noi siamo i cittadini italiani che vogliono garantire a tutti uguaglianza e libertà. E lo fanno amando il nostro Paese. Siamo orgogliosi di essere cittadini italiani.Voi siete quella bandiera, voi siete i valori di quella bandiera - ha detto Di Maio appena la piazza ha intonato l’Inno di Mameli e Novaro, a cui si è associato, prima timidamente e poi con maggiore convinzione. - Questa è una piazza che ama l’Italia, noi siamo i cittadini italiani che vogliono garantire a tutti uguaglianza e libertà, ma vogliamo istituzioni e politica all’altezza dei valori che rappresenta quella bandiera.Non so quanti di voi conoscono il significato di quei colori. Il verde… il primo verde che è apparso sulle prime bandiere significava la natura, la natura dei diritti naturali, eguaglianza e libertà dell’individuo. Il bianco rappresenta la fede, credere nella giustezza e verità, l’impegno preso. Il rosso è l’amore per il nostro paese".
Questo, invece, l'intervento del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: "Noi siamo qui non contro qualcuno, noi siamo qui per rivendicare il diritto ad essere il M5S. La piazza di oggi va oltre il tema della vitalizi, siamo qui per dire che l'unico privilegio che deve avere un parlamentare è essere portavoce dei cittadini. Il M5S è cresciuto, non cedendo mai alle provocazioni perché cedendo a queste si fa solo il gioco dei provocatori. Noi andiamo avanti con i nostri valori".
Paola Taverna, vicepresidente del Senato: "Noi siamo perfetti per questo Paese. Quelli che oggi difendono i vitalizi sono quelli che attaccano il reddito di cittadinanza, e questa è la parte giusta, è quella che pensa che nessuno deve rimanere indietro. Cinque milioni di poveri abbiamo trovato in questo Paese e devi morì povero. Noi combattiamo ogni giorno per le cose giuste, perché uno stato di diritto non dimentichi mai di essere uno stato sociale. Dobbiamo stare sempre insieme, questa è l’unica forza che abbiamo. Quando finisco il mio lavoro prendo la mia macchina e torno in periferia, dalla mia mamma, ciao mamma. Quanti vili attacchi, ma chi ci difende? Io vi chiedo di difenderci".
Quelli sopra riportati sono solo un estratto dei passaggi degli interventi di alcuni dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle che sabato si sono alternati dal palco allestito a Roma in Piazza Santi Apostoli (la stessa "piazzetta" degli ultimi comizi di Silvio Berlusconi!) per la manifestazione organizzata per impedire il ritorno dei vitalizi.
Una "piazzetta" gremita che però, come precisano gli stessi pentastellati, "non è un ritorno alle origini, come qualcuno ha scritto o detto, perché noi non siamo mai cambiati e lottiamo ogni giorno contro soprusi, privilegi, disuguaglianze".
La manifestazione, organizzata perché "una casta di irriducibili che con quasi 2000 ricorsi presentati alla Camera e al Senato vuole tornare a godere di pensioni super dorate a spese dei cittadini", è stata un timido approccio per far vedere, a quella che una volta si chiamava base, che il Movimento non è diventato casta e che non ha dimenticato lo spirito che lo ha animato dalle origini, parlando non solo di vitalizi ma anche di vari temi dell'attualità politica.
Ci siamo, siamo sempre gli stessi... hanno cercato di dimostrare i 5 Stelle che si sono alternati dal palco del comizio. Ma una volta, ahi loro, non avevano come adesso la giacca e l'aplomb istituzionale... erano in maglione e jeans (entrambi consumati). E la differenza sostanziale è che una volta riempivano piazza Navona, mentre oggi "riempiono" per metà una strada che viene chiamata piazza. Non è proprio la stessa cosa.