Ieri, durante l'ultima Assemblea degli azionisti per l'approvazione del bilancio della Juventus al 30 giugno 2022, l'ex presidente Andrea Agnelli aveva dichiarato:

"Io personalmente, così come peraltro tutti i componenti del nostro consiglio di amministrazione, sono fermamente convinto che il Club abbia operato bene in questi anni e che i rilievi che sono stati sollevati nei nostri confronti non siano giustificati. In ciò siamo confortati anche dalle approfondite analisi condotte in queste ultime settimane da professionisti ed esperti indipendenti che hanno rilasciato appositi pareri a conferma della piena correttezza dell'operato del nostro consiglio". 

Oggi, in base a quanto riporta Repubblica, veniamo a conoscenza perché i magistrati di Torino la pensano diversamente da Andrea Agnelli.

«I bilanci della Juventus non appaiono redatti nel rispetto delle norme di legge e regolamentari provenienti dalla Consob e dei principi contabili internazionali che disciplinano la formazione di detti documenti. ... In particolare, risulta accertato che nei predetti documenti contabili non sono state correttamente e fedelmente rappresentate le operazioni di scambio/permuta dei calciatori, tanto a livello di plusvalenze relative a calciatori ceduti, quanto a livello di costi di acquisizione e relativi ammortamenti dei calciatori acquistati. Ed è stato altresì accertato che i debiti per retribuzioni del personale tesserato non sono stati contabilizzati secondo il principio della competenza».

E sulle reticenze relative alla presunta revisione degli stipendi durante la pandemia

«è stato accertato che il comunicato stampa diffuso dalla società il 28 marzo 2020 non fornisce una informazione completa e corretta dell’accordo intercorso con i calciatori e l’allenatore circa la rinunzia alle retribuzioni loro spettanti».

Quelle appena riportate sono alcune delle conclusioni a cui è arrivato Enrico Stasi, professore alla scuola di Management di Torino, che ha prestato la sua opera come consulente per la procura di Torino per analizzare i bilanci del club bianconero.

Considerazioni che hanno convinto la Procura del capoluogo piemontese a chiedere il rinvio a giudizio di gran parte dei componenti dell'ex CdA della società bianconera per le accuse di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza Consob, aggiotaggio e false fatturazioni.