Ho chiesto al presidente del Consiglio e al presidente della Repubblica tre interventi immediati:1) inviare subito nelle zone di guerra almeno 100 tra medici e infermieri, a Brescia e a Bergamo si muore in casa.2) spostare le scadenze fiscali di domani.3) non usare il virus per approvare svuotacarceri e indulti per spacciatori e rapinatori.Speriamo di trovare ascolto nel governo, la Lega c'è e ci sarà.
Così, giovedì, il segretario della Lega, Matteo Salvini ha detto di aver replicato alla telefonata del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha ritenuto di dover ricordare alle opposizioni il ruolo che devono mantenere in una situazione di totale emergenza, come quella attuale.
Una telefonata, quella di Mattarella, che secondo l'Ansa è stata dettata dalla preoccupazione relativa ai "primi segnali di ripresa di conflittualità politica" da parte delle opposizioni, in merito alle misure da adottare per affrontare la pandemia.
Per questo il presidente della Repubblica ha chiamato i vari leader dei partiti di opposizione per ricordare loro che all'emergenza si deve rispondere con "reciproca capacità d'ascolto".
Il Capo dello Stato, in queste ore, sta mediando tra i vari gruppi in modo da trovare unità d'intenti con il Governo, sugli inevitabili nuovi provvedimenti che dovranno essere presi per far fronte all'emergenza.
Collaborazione, dialogo e solidarietà sono stati anche i temi che hanno caratterizzato il messaggio che il Quirinale, per il VII anniversario dell'inizio del Pontificato, ha inviato a papa Francesco a cui ha detto che: In un contesto drammaticamente segnato dalla pandemia la comunità internazionale trova nella Sua illuminante Missione Pastorale e nella Sua viva e paterna testimonianza dei più alti valori evangelici un pressante invito a riscoprire le ragioni della collaborazione e della solidarietà tra gli stati e tra i popoli, in adesione all'esigente messaggio di attenzione ai più vulnerabili che Vostra Santità propone con instancabile determinazione all'umanità tutta.I Suoi costanti appelli ad abbracciare il dialogo e a rifuggire dalla "cultura dello scarto" suggeriscono il cammino per affrontare le emergenze globali e perseguire uno sviluppo autenticamente integrale. Auspico vivamente che tale prospettiva possa essere prontamente accolta al fine di poter meglio superare la drammatica sfida dell'oggi e tracciare un luminoso cammino verso il futuro.