Angelino Alfano e il suo ministero dell'Interno non finiscono mai di stupire. In passato, va riconosciuto, le decisioni del ministero, spesso fatte risalire a responsabilità non riferibili all'intervento o alla conoscenza diretta del ministro, hanno riguardato problemi sicuramente più seri, un caso per tutti quello relativo alla vicenda Kazakistan con l'espulsione di Alma Shalabayeva e della piccola Alua, moglie e figlia del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, principale oppositore del dittatore Nazarbayev.
Ma anche quello che oggi ha meritato l'attenzione della cronaca, seppur meno serio, lascia allibiti. Il ministero dell'Interno ha pubblicato un bando di ben nove pagine per avvalersi delle "attività di Comunicazione per le esigenze della Direzione Centrale dei servizi civili per l’immigrazione e l’asilo del Dipartimento per le Libertà Civili e l’immigrazione" tramite un "incarico di prestazione di lavoro autonomo occasionale" a "titolo gratuito".
Nella sostanza, il ministero di Alfano ha pubblicato un bando per selezionare un giornalista iscritto all'albo, che abbia una certa esperienza del mestiere, conosca l'inglese, abbia titoli di specializzazione post universitari, non abbia pendenze penali per svolgere le seguenti prestazioni professionali:
a) supervisione e consulenza nelle materie della comunicazione ed informazione pubblica istituzionale, concernente le competenze attribuite a questa Direzione Centrale, con particolare riferimento a quelle connesse agli interventi e alle iniziative per la governance del fenomeno migratorio, caratterizzato da un sempre crescente afflusso di cittadini stranieri sulle coste italiane, mediante una continua azione di supporto al Direttore Centrale;
b) cura delle pubbliche relazioni con la stampa nazionale ed internazionale, garantendo una informazione idonea alla divulgazione mediatica, anche mediante la redazione di comunicati stampa;
c) cura della comunicazione e delle relative attività relazionali con Istituzioni, professionisti e rappresentanti di enti pubblici e privati;
d) individuazione ed adozione delle forme innovative di comunicazione che aumentino l'efficacia e la trasparenza nei confronti dell'utenza, sia attraverso le pagine web, sia attraverso la realizzazione di prodotti video-documentali, in relazione alle competenze della Direzione;
e) promozione della valorizzazione delle attività relazionali, sociali e culturali della Direzione centrale in relazione alle competenze della stessa.
E tutto questo senza alcun tipo di retribuzione! Al punto 5 del bando si sottolinea che "l’incarico dovrà essere svolto a titolo assolutamente gratuito". E non solo. Nel caso in cui il fortunato vincitore del bando dovesse, per esigenze legate al suo incarico, fare delle trasferte che richiedessero la sua permanenza fuori del comune di residenza queste saranno rimborsate in un secondo momento, ma solo in presenza "della documentazione giustificativa presentata dall'interessato, che ne attesti l’effettivo esborso".
Non solo il "fortunato" vincitore dovrà lavorare gratis, ma c'è pure il rischio che ci rimetta dei soldi, oltre alla certezza di doverli anticipare. Una bella pubblicità, non c'è che dire, per il governo Renzi ed il grande paese che l'Italia, come dice lui, dovrebbe essere. Da considerare, inoltre, che nei luoghi in cui la schiavitù veniva praticata, il lavoro non era retribuito ma almeno vitto e alloggio erano garantiti. Incredibile!