Giovedì 18 luglio, alle ore 13, il Parlamento europeo deciderà se appoggiare Ursula von der Leyen per un nuovo mandato alla Presidenza della Commissione Europea.
Alle 9.00, la presidente uscente si rivolgerà all'assemblea e illustrerà il suo programma per i prossimi cinque anni, cui farà seguito un dibattito con gli eurodeputati.
La votazione tramite scrutinio segreto avrà luogo subito dopo. Per essere rieletta, von der Leyen ha bisogno della maggioranza assoluta (50% più uno) dei membri che compongono il Parlamento.
Degli otto gruppi costituitisi nella decima legislatura, la presidente uscente ha l'appoggio (sufficiente solo in teoria, visto che il voto è segreto e che in Ue i franchi tiratori non sono mai mancati) di popolari, socialisti e liberali.
Per assicurarsi la rielezione al primo turno, Ursula von der Leyen avrebbe ricevuto dai verdi conferma di un appoggio indiretto. Stessa cosa, ieri, avrebbe cercato di ottenere dai cosiddetti conservatori di Polonia e Italia (ECR). I polacchi del PiS hanno escluso qualsiasi tipo di sostegno, mentre gli italiani di FdI sono stati meno netti (dichiarazioni post riunione di Carlo Fidanza) sui temi che gli sono stati presentati e la successiva elezione della (post) camerata Antonella Sberna (FdI) ad una delle 14 vicepresidenze è stata letta come un invito/cadeau a sostenere la von der Leyen.
A corredo della rielezione della presidente uscente c'è poi la commedia dell'assurdo tutta italiana che vede impegnati i media di regime nel convincere l'intero Paese che di qualsiasi cosa accadrà domani a Bruxelles la regista sarà stata sempre e comunque Giorgia Meloni.