Dopo l'assoluzione in appello del Gen. Mori e degli altri imputati dall'accusa che la trattativa con la mafia costituisse reato, si è acceso il dibattito, che vede, tra l' altro,  il buon Travaglio arroccato a difesa dei suoi teoremi complottisti.

Si è sentito, si sente e si sentirà ancora di tutto e di più.

Solo una cosa, salvo errore, è mancata ed è che, accertato che trattativa ci fu, nello strapparsi i capelli di chi aveva costruito fortune sparando sui funzionari dello stato evidentemente collusi, nessuno si sia premurato di rammentare a Travaglio & C. che quotidianamente nei commissariati e nelle stazioni dei Carabinieri, si ottengono "soffiate" che consentono di prevenire reati o di assicurare alla giustizia colpevoli.

Queste "soffiate" provengono dai cosiddetti "informatori" ossia personaggi immersi in ambienti malavitosi, che captano notizie interessanti da riferire alle forze dell' ordine che se ne giovano per raggiungere gli obiettivi anzidetti.

Ovviamente queste soffiate non vengono fornite dagli informatori gratis per i begli occhi di Marescialli o Vice Commissari, ma vengono fornite in cambio di contropartite in base al principio io do una cosa a te e tu dai una cosa a me.

Questo principio, sorpresa, si chiama trattativa, della quale nessuno dei suddetti "Travaglisti" si è mai preoccupato.

Ma come è strano il mondo!