Politica

Non ridete... adesso Renzi pretende di volersi occupare della povera gente

Nel "question time" del 1 dicembre che si è tenuto al Senato, Matteo Renzi, che evidentemente non aveva altri impegni più importanti che lo tenessero lontano dall'aula di Palazzo Madama, ha preso la parola per  illustrare l'interrogazione 3-00072 sull'ottemperanza ad una sentenza della Cassazione nell'ambito dell'inchiesta sulla fondazione Open:

"Signor Presidente, signor Ministro della giustizia, signor Vice Presidente del Consiglio, onorevoli colleghi, in realtà noi non vogliamo parlare dell'inchiesta sulla fondazione Open. Anzi, i processi si fanno - come lei, Ministro, sa meglio di chiunque altro - nelle aule giudiziarie e a maggior ragione lo diciamo pensando che quel procedimento, che è ancora all'udienza preliminare, ha già avuto cinque determinazioni della Corte di cassazione - è quasi un record - e tutte e cinque sono molto interessanti.Allora, vi chiederete perché presentiamo un'interrogazione. L'interrogazione è su un punto specifico che non riguarda Open, non riguarda noi, non riguarda i parlamentari, ma riguarda chi ci segue da casa. Qui c'è un fatto, signor Ministro: c'è stata una sentenza, una decisione, un'ordinanza della Corte di cassazione che ha annullato senza rinvio, dopo due annullamenti con rinvio, un sequestro fatto nei confronti di uno degli indagati, che si chiama Marco Carrai. Potrebbe chiamarsi Marco Rossi, Andrea Bianchi, non importa: un cittadino è stato indagato per due anni, ha dovuto pagarsi gli avvocati, ha fatto ricorso in Corte di cassazione; le prime due volte la Corte di cassazione ha annullato la decisione, alla terza l'ha annullata senza rinvio e ha scritto al pubblico ministero e al tribunale di restituire il materiale sequestrato «senza trattenimento - questa è l'espressione utilizzata - di copia degli atti». Come a dire: prendilo, ridaglielo e butta via tutto. Io lo capisco così, in italiano, fuori dal giuridichese.Ebbene, signor Ministro, cos'è accaduto? Il pubblico ministero - ormai per noi è una frequentazione abituale quel pubblico ministero - ha scelto di prendere il materiale e di mandarlo al Copasir, il Comitato che si occupa dei servizi segreti in questo Paese.Allora la domanda è la seguente: indipendentemente dal caso di specie, vorrei sapere se lei sia a conoscenza di questo fatto e che provvedimenti intenda prendere nel caso lo ritenga un atto sbagliato. Per noi è eversivo - i magistrati infatti devono rispettare le sentenze dei magistrati e lo devono fare i cittadini, ma anche i magistrati o anarchico - nel senso che a Firenze c'è un giudice che fa come gli pare - oppure è un atto di cialtronaggine da parte del pubblico ministero. Delle tre, io quest'ultima la escludo. Sulle altre due ascolto la sua risposta".

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha risposto così:

"Signor Presidente, ringrazio innanzitutto il senatore Renzi. Con questo atto di sindacato ispettivo si chiede di sapere se il Ministro della giustizia sia a conoscenza dei fatti che sono appena stati esposti e se non ritenga necessario assumere le iniziative e competenze in merito. Dico subito che la conoscenza ufficiale di questi atti è parziale. Dico anche quello che risulta ufficialmente: in data 18 febbraio 2022 la Corte di cassazione, VI sezione penale, ha - come esposto nell'interrogazione - annullato senza rinvio l'ordinanza, il decreto di perquisizione di sequestro, emesso in data 20 novembre 2019 dal pm nei confronti di Marco Carrai, disponendo la restituzione all'avente diritto di quanto in sequestro senza trattenimento di copia degli atti. Gli ulteriori fatti che sono stati enunciati nell'interrogazione saranno oggetto di immediato e rigoroso - sottolineo rigoroso - accertamento conoscitivo attraverso l'ispettorato generale. Successivamente questo Dicastero procederà a una approfondita - e sottolineo approfondita - valutazione di tutti gli elementi acquisiti al fine di assumere le necessarie iniziative.L'indagine conoscitiva avrà assoluta priorità nell'attività ispettiva e le determinazioni che ne deriveranno saranno adottate con la consequenziale rapidità".

Commosso da tanta sollecitudine, il senatore di Rignano ha replicato in questo modo alle parole del ministro: 

"Sono molto soddisfatto di due cose e sono parzialmente soddisfatto di un'altra. Sono molto soddisfatto della risposta del signor Ministro. Non dubitavamo dell'assoluta rilevanza che il Ministro ha dato a questo caso perché riguarda - come abbiamo detto - tutti i cittadini, indipendentemente dal singolo dato, se un pubblico ministero può disattendere una sentenza della Corte di cassazione.Sono anche molto soddisfatto del fatto che ci sia un Ministro di un Governo che noi non appoggiamo, di un Governo al quale non votiamo la fiducia, che però abbia una riconosciuta autorevolezza e serietà. Noi siamo passati da un promettente deejay come Ministro della giustizia a un autorevole magistrato. Lo dico partendo dal fatto che noi siamo all'opposizione. Ciò senza niente togliere ai promettenti deejay.C'è un ultimo punto sul quale sono parzialmente soddisfatto e riguarda non la risposta del Ministro, ma il fatto che ho una sensazione. Signor Ministro, signor Vice Presidente del Consiglio, per ottenere giustizia, delle volte bisogna fare tanti ricorsi e sostenere tante spese legali. Chi è che si può permettere di andare in Corte di cassazione? La persona di cui parliamo si è potuta permettere di fare tre ricorsi. Altri indagati in quel procedimento hanno fatto altri due ricorsi in Cassazione, vincendoli entrambi. Che succede se uno però non ha i soldi, se uno non ce la fa? Ecco perché il fatto che si faccia chiarezza sul modo con il quale non i giudici, non i pubblici ministeri, ma alcuni di essi operano pochi a dire il vero - è fondamentale non per noi che ci possiamo difendere in tutte le sedi, ma per la povera gente, per la classe media, per chi non ha i soldi per fare ricorso in Cassazione. Signor Ministro, la ringrazio".

Come ha ricordato il Fatto, quotidiano citato a supporto dell'interrogazione, lo scorso 18 febbraio la Cassazione dichiarava che quanto  sequestrato a Carrai dovesse essere restituito senza trattenerne copia. 

La Procura di Firenze ha però inviato tale materiale al Copasir che, venuto a conoscenza degli atti, nel frattempo aveva deciso fosse importante acquisirli, facendo a tale scopo una formale richiesta. A questo punto, par di capire, è da accertare quando sia arrivata alla Procura la richiesta del Copasir (se prima o dopo la decisione della Cassazione) e come una Procura debba comunque rispondere ad una richiesta del Copasir (in qualunque momento fosse giunta), un organo parlamentare che esercita il controllo sull'operato dei servizi segreti italiani.

Detto questo, alcune considerazioni su quanto appena riassunto.

La prima riguarda il neo ministro Nordio e le sue sottolineature. In base a quanto da lui affermato, la sua dichiarazione svela agli italiani che esistono due modi - almeno per quanto riguarda i suoi uffici - di fare degli accertamenti: quello normale e quello rigoroso e approfondito, che è stato assegnato a quanto richiesto da Renzi... evidentemente perché Renzi lo merita... ci mancherebbe.

Però, la Costituzione che Nordio conosce molto meglio di chiunque altro non sembra indicare che esistano due pesi e due misure in ciò che le istituzioni dovrebbero garantire. Pertanto, se una verifica deve esser fatta, sempre e comunque dovrebbe essere rigorosa e approfondita... e non perché stia a cuore al Renzi di turno!

L'altra considerazione riguarda l'interesse di Renzi "per la povera gente, per la classe media, per chi non ha i soldi per fare ricorso in Cassazione". 

È a dir poco incredibile come il senatore di Rignano, novello Paolo di Tarso, sembri esser stato fulminato sulla via di Palazzo Madama.

Adesso si interessa delle sorti della "povera gente"... dopo averla da sempre danneggiata con gli 80 euro che non dovevano esser corrisposti a chi non ne guadagnasse più di 600, con il lavoro reso precario grazie al "Jobs Act", con il desiderio di abolire il Reddito di Cittadinanza, con la volontà di fare altrettanto con il salario minimo e sono solo gli esempi più eclatanti, tralasciando di ricordare le sue molteplici e incomprensibilmente strapagate attività extraparlamentari...

Renzi adesso  si interessa della povera gente e lo da utilizzando a pretesto le beghe giudiziarie dell'amico, del socio, del compare... Marco Carrai.

L'ipocrisia è una costante che ha da sempre caratterizzato la politica, quindi... perché stupirsene? Quello che oggi invece sorprende e fa alquanto alterare è l'arroganza con cui viene esercitata, in particolare da Renzi, con la complice indifferenza di gran parte del mondo dell'informazione che ai cittadini dovrebbe ricordare quando, come e quanto vengano presi... in giro. 

Autore Gino Tarocci
Categoria Politica
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