Nel documento pubblicato dall'INPS è riportato che «nel 2015 il numero complessivo delle assunzioni (attivate da datori di lavoro privati esclusi i lavoratori domestici e gli operai agricoli)  è risultato di 5.408.804 segnando una netta crescita rispetto agli anni precedenti (+11% sul 2014 e + 15% sul 2013).
Tale crescita è stata determinata essenzialmente dai contratti a tempo indeterminato: le relative assunzioni sono risultate quasi 1,9 milioni segnando un incremento del 47% rispetto al 2014. Quelle a full time sono meno del 60%, una percentuale in linea con gli anni precedenti.
E’ rimasto sostanzialmente stabile il numero di assunzioni con contratti a tempo determinato, mentre sono diminuite le assunzioni in apprendistato (-20%). Per le cessazioni si registra una modesta riduzione: -2%».

Sulla base dei dati registrati, il saldo  tra assunzioni e cessazioni è pari a 606.000 posizioni di lavoro in più, rispetto alla situazione di fine 2014. Il dato che ha  caratterizzato maggiormente il risultato è derivante dalle trasformazioni contrattuali a tempo indeterminato con una crescita intorno al 50% rispetto all'anno precedente. Rilevante anche il numero di trasformazioni dei contratti di apprendistato che per il 23% sono diventati rapporti a tempo indeterminato.

Sul totale delle attivazioni di posizioni di lavoro con contratto a tempo indeterminato, oltre 2,4 milioni sommando assunzioni e trasformazioni, quelle che risultano beneficiarie di esonero contributivo sono pari a 1,44 milioni, corrispondenti al 61% del totale. Le attivazioni con esonero sono perciò quasi il doppio dell’incremento sul 2014 registrato da assunzioni e trasformazioni in contratti a tempo indeterminato, sottolineando così l'importanza dell'esonero contributivo.

Altro dato interessante, che comunque può essere caratterizzato anch'esso da una doppia lettura è l'aumento del numero di buoni lavoro utilizzato nel 2015, con 114.921.574 voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, corrispondentiad un incremento medio nazionale, rispetto al corrispondente periodo del 2014 (69.172.879), pari al 66%.
«In presenza di un utilizzo corretto dello strumento, se ad ogni voucher corrisponde effettivamente un’ora di lavoro, il volume di ore remunerate dai  voucher venduti nel 2015 corrisponde a circa 57.000 unità di lavoro equivalenti».
L'aspetto negativo è che i voucher possano essere utilizzati per garantire giuridicamente chi offre posti di lavoro in nero e parzialmente retribuiti.

Da ricordare che numero di rapporti di lavoro e numero di occupati è nettamente diverso ed è dovuto ai soggetti che hanno avuto più di un rapporto di lavoro durante l'anno. Nell'ultima rilevazione Istat, il numero di occupati nei 12 mesi è salito solo di poco più di 100.000 unità.