Nell'articolo riportato su Umbria Radio si legge:

“La Polizia di Stato, con decreto del Questore di Perugia, ha disposto la chiusura e la sospensione di un esercizio di vicinato, per un periodo di trenta giorni, ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S.”

E ancora:

“Lo stesso locale, infine, era già stato destinatario di un analogo provvedimento di chiusura per venti giorni, ai sensi dell’art. 100 T.U.L.P.S., lo scorso 15 aprile, sempre a seguito di vari disordini.”

E dopo tutto ciò , chi gestisce la politica comunale, non ha ancora capito che per estirpare le erbacce non serve tagliare in superficie, ma è necessario estirparle dalle radici? 

In soldoni; “estirpare le erbacce” significa mettere questi elementi in condizioni di non avere la possibilità di calpestare il suolo della nostra Perugia; dargli un ben servito se non sono residenti o, se lo sono, controllarli costantemente dove sono e cosa fanno!

Ma, purtroppo , secondo come la vedo io, i nostri stimati amministratori non sono riusciti neppure ad individuarne le radici dove si trovano ed allora: siamo alle solito Calimero! 

Le Forze dell’Ordine fanno il loro dovere; è chiaro che di più non possono mentre, il “Calimero” del Comune, non sente da nessuno dei suoi “orecchi politici” e seguita a non prendere quei necessari provvedimenti per poter dare, una volta per tutte, la sicurezza ai residenti là dove avvengono questi incresciosi fatti a cui, purtroppo, ci hanno insegnato a sopportare, recitandoci sempre lo stesso ritornello che “...la percezione della presunta mancata sicurezza, da parte dei cittadini, è esagerata per quello che in realtà succede”. 

“Ma noi non ci crediamo…” come recitavano i versi di una canzone che cantava Sandra Mondaini in una nota trasmissione di molti anni fa, soprattutto perché gli accadimenti ci confermano che la realtà è ben diversa da come vorrebbero farci credere!

Ed in questa, visibile a tutti, realtà non passa neanche per l'anticamera del cervello, a chi amministra il Comune, che la questione sicurezza a Perugia, come in qualsiasi altra parte del Paese, non può essere lasciata in delega solo allo Stato attraverso le Forze dell’Ordine ma innanzi tutto, in prima istanza, spetta alla politica comunale, con i suoi obblighi e i suoi doveri verso la comunità che amministra, garantire la certezza di una vita lontana dalle paure e dalle violenze che la malavita può, in ogni momento, far subire ai cittadini togliendogli, di fatto, un presente ed un futuro migliore da vivere.