"Questa qualificazione è una promessa mantenuta con gli italiani. Avevamo preso l’impegno di recuperare una serie di ferite sportive subite nel tempo. Con Spalletti è cambiato molto nello spirito, sono tornati l’entusiasmo e la voglia di essere una squadra speciale. Merito di Luciano, che con gioia e serenità ha voluto ridare alla squadra una fisionomia sul piano tecnico e caratteriale. Abbiamo visto una Nazionale che ha dominato, che ha governato il gioco, al di là della sofferenza degli ultimi minuti. Siamo in Germania, dovevamo esserci, abbiamo rischiato di non andarci, ma grazie a Spalletti e ai ragazzi".
Queste le parole del presidente della FIGC, Carlo Gravina, alla fine della partita, disputata ieri sera in Germania, che ha visto gli azzurri pareggiare 0-0 contro l'Ucraina, riuscendo così a qualificarsi, grazie ad una migliore differenza reti, alla fase a gironi di Euro 2024.
Così, il neo CT Luciano Spalletti ha commentato l'obiettivo raggiunto:
"Non è facile e non è scontato niente nel calcio. Abbiamo fatto una buona partita, creando tante occasioni nel primo tempo per mettere al sicuro il risultato. Poi quando non ci riesci, la partita diventa più sporca e loro hanno fatto vedere di essere attrezzati e ci hanno dato del filo da torcere.È un risultato importante per tutto il movimento calcistico italiano, anche per questo la partita era carica di tensione. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare ed è stato normale soffrire nell'ultimo quarto d'ora. Visto il recente passato dovevamo per forza qualificarci, quando si ha il fiato sul collo come lo abbiamo avuto noi non è facile. Adesso viene il bello. Avremo la possibilità di divertirci, avendo più tempo per creare una Nazionale con maggiori conoscenze. Ho iniziato con Raspadori perché con lui la squadra relaziona meglio di collettivo, poi nella ripresa ho messo Scamacca perché siamo andati più volte in area e serviva qualcuno forte anche di testa. Oggi Buongiorno ha fatto vedere di essere un grandissimo difensore, è in partite così che si vede se uno ha paura o può diventare un grande giocatore".
In realtà, però, la qualificazione dell'Italia è dovuta alla direzione di gara spagnola, con l'arbitro in campo Jesús Gil Manzano che a fine partita, nei minuti di recupero, non ha visto un fallo in area di Acerbi, che ha colpito il piede di un attaccante ucraino, e non ha fischiato il conseguente calcio di rigore. Una svista? Può essere... ma allora perché Juan Martínez Munuera e Carlos del Cerro Grande, gli altri due arbitri spagnoli al VAR, non lo hanno richiamato al monitor in campo?
Una domanda a cui non è possibile, in base alla logica e al regolamento, dare una risposta.
È vero che fino agli ultimi 15-20 minuti, l'Italia avrebbe meritato di passare il turno, ma non è riuscita a mettere la palla in rete. L'Ucraina, da parte sua, nell'ultima parte del match ha provato a vincere, andando più volte, anche per demeriti dei difensori azzurri, vicina al gol... ed il rigore, al di là che potesse o meno essere realizzato, era comunque sacrosanto assegnarlo. Pertanto, i trionfalismi di Gravina e Spalletti sono fuori luogo.