Cronaca

Roma, emergenza piccioni

Quando è troppo è troppo! Tutti amiamo gli animali. Chi è che non ne ha mai ospitato uno in casa propria? Magari il classico pesciolino rosso vinto al Luna Park, ma tutti abbiamo avuto almeno un animale in casa.

Il problema è quando l’ospite non è gradito, quando hai appeno steso i panni ad asciugare e li devi rimettere in lavatrice subito dopo, quando devi pulire cento volte al giorno balconi, finestre e persiane perchè sudici dei loro liquami.

Stiamo parlando dei ‘piccioni’, un tempo caratteristica di Piazza San Marco a Venezia e inquilini fissi di quasi tutte le le piazze delle grandi città italiane, ma che adesso, soprattutto a Roma, a causa dei rifiuti sparsi ovunque, infestano tutti i quartieri romani.

Il loro numero aumenta in quantità esponenziali di giorno in giorno e il loro numero è fuori da ogni controllo.

E se noi umani abbiamo un problema demografico perchè facciamo pochi figli, lo stesso non si può certo dire dei famigerati pennuti che invece si riproducono a vista d’occhio e sporcano di conseguenza dappertutto!

I romani assistono impotenti ad una vera e propria infestazione di volatili sui cornicioni, sui balconi, sulle finestre. E, nonostante il fai da tè di reti, dissuasori più o meno professionali come vecchi cd, ritagli di giornali svolazzanti, girandole, e chi più ne ha più ne metta, a vincere sono sempre loro, i piccioni che ormai sfrontati e indifferenti ai dissuasori e alla presenza umana se ne infischiano e invadono ogni spazio sporcandolo, come a dire questa è casa nostra e da qui non ci spostiamo più!

La massiccia presenza di volatili infestanti, nei pressi di abitazioni, edifici pubblici e monumenti, oltre ad essere sgradevole, può mettere a rischio le condizioni igieniche e sanitarie dei cittadini, veicolando virus e agenti patogeni. Inoltre, gli escrementi prodotti dai piccioni hanno un’azione corrosiva sulle superfici, deturpando l’estetica di edifici e monumenti di interesse storico e artistico. Il Comune dovrebbe intervenire in qualche modo, ma invece tutto tace!

Insomma, amiamo gli animali, amiamo svegliarci al canto dell’usignolo, ma quando è troppo… è troppo e i ‘piccioni’ a Roma sono veramente tanti, troppi!

Carlo Verdone: «Roma sporca, insicura e trafficata: sto pensando di andarmene via».

Da qualche tempo Carlo Verdone, si proprio lui romano de Roma, sta pensando di abbandonare la città esterna.

Perché, gli chiede in una intervista Il Fatto Quotidiano?

Ci penso davvero, due o tre volte a settimana: famme scappà via. Non è un problema solo mio, conosco tanti amici che stanno valutando concretamente di andarsene da Roma. È la prima volta che succede.

E a proposito di piccioni...«Pure il gabbiano è il risultato di una città sporca. Ci sono sempre stati, ma un numero così incredibile non l’avevamo mai visto. E poi i piccioni. Nel nostro condominio non sappiamo più come fare: non vogliamo ammazzarli, poveracci, ma arrivano in gruppo, dieci alla volta, non hanno più paura di nulla; stanno massacrando i nostri balconi. Roma è sporca da troppo tempo e questa è la conseguenza. Guardi, le assicuro che non mi trovo a mio agio in questo ruolo. Quale? Quello di chi critica la sua città. Poi mi dicono "hai parlato male di Roma". Ma come fai? Come ti giri, non vedi più una strada normale. Non c’è un centimetro di muro che sia stato risparmiato. Tag, firme, scritte, brutture, sfregi. Questa città deve essere considerata come la nostra casa. Quando una casa è tenuta bene, quando ci entri stai attento, cammini in un certo modo, ti siedi composto, fumi fuori dalla finestra. Mostri attenzione. Quando una casa è trascurata, invece, ognuno si sente in diritto di trattarla male».

Autore Gregorio Scribano
Categoria Cronaca
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