L’Unione europea e i mercati finanziari confiscano nuovamente la democrazia. È quello che accade in Italia, è un colpo di Stato, un furto ai danni del popolo italiano da parte di istituzioni illegittime. Di fronte a questa negazione della democrazia, la rabbia dei popoli cresce in tutta Europa!

Incredibile, Marine Le Pen... ma non per quello che ha detto, ma per il fatto di avere perfettamente ragione. Quello che è accaduto in Italia, ieri, se non è un colpo di Stato, poco ci manca.


Coloro che giustificano ciò che Mattarella ha fatto ieri si rifugiano nel termine prerogativa, dimenticandosi di tutto il resto e, di conseguenza, rifiutando di spiegare il comportamento di Mattarella in base, anche, al suo ruolo di arbitro.

Adesso tutti i responsabili italici, supportati da un stampa che ormai da anni ha rinunciato al suo ruolo, cercano di convincere il popolo bue che il presidente Mattarella abbia "semplicemente" applicato la Costituzione. Non solo. La "crisi istituzionale senza precedenti" causata da Mattarella che ha eseguito ciò che Germania, Francia, Bce, Commissione Ue e alcune banche d'affari gli hanno detto di fare, è opera di Di Maio e Salvini e della loro irresponsabilità.

Ma qualcuno di coloro che credono che ciò che è accaduto ieri sia "normale", ha ascoltato o letto quanto ha detto Mattarella? Non sembra. Per i distratti, questi alcuni passaggi del suo discorso.

«Ho condiviso e accettato tutte le proposte per i ministri, tranne quella del ministro dell'Economia.
La designazione del ministro dell'Economia costituisce sempre un messaggio immediato, di fiducia o di allarme, per gli operatori economici e finanziari.
Ho chiesto, per quel ministero, l'indicazione di un autorevole esponente politico della maggioranza, coerente con l'accordo di programma. Un esponente che - al di là della stima e della considerazione per la persona - non sia visto come sostenitore di una linea, più volte manifestata, che potrebbe provocare, probabilmente, o, addirittura, inevitabilmente, la fuoruscita dell'Italia dall'euro. Cosa ben diversa da un atteggiamento vigoroso, nell'ambito dell'Unione europea, per cambiarla in meglio dal punto di vista italiano.»

Delle opinioni che potrebbero «provocare, probabilmente, o, addirittura, inevitabilmente, la fuoruscita dell'Italia dall'euro»? Ma ci rendiamo conto che colui che rappresenta la massima autorità del Paese ha detto una serie di CASTRONERIE senza capo né coda che non stanno né in cielo né in terra?

Per uscire dall'euro, prima di tutto, bisognerebbe cambiare la Costituzione e fare un referendum... roba di anni... oltre al fatto che nessuno ha mai detto cose simili, in relazione al programma del governo che si cercava di formare, anche lo stesso Savona.

Qualcuno dei "sostenitori" delle prerogative del capo dello Stato si è dato disturbo di leggere le dichiarazioni di Savona? Non pare. Per i distratti, ecco ciò che aveva scritto:

«... chiedere all’Unione Europea “la piena attuazione degli obiettivi stabiliti nel 1992 con il Trattato di Maastricht, confermati nel 2007 con il Trattato di Lisbona, individuando gli strumenti da attivare per ciascun obiettivo” che nel testo che segue vengono specificati.

Anche per le preoccupazioni espresse nel dibattito sul debito pubblico e il deficit il riferimento d’obbligo è il paragrafo 8 di pagina 17 del Contratto in cui è chiaramente detto che “L’azione del Governo sarà mirata a un programma di riduzione del debito pubblico non già per mezzo di interventi basati su tasse e austerità – politiche che si sono rivelate errate ad ottenere tale obiettivo – bensì per il tramite della crescita del PIL, da ottenersi con un rilancio della domanda interna dal lato degli investimenti ad alto moltiplicatore e politiche di sostegno del potere di acquisto delle famiglie, sia della domanda estera, creando condizioni favorevoli alle esportazioni.”»

E tutto questo, secondo Mattarella, dovrebbe significare la fuoriuscita dell'Italia dall'Euro?

Inoltre, i sostenitori delle prerogative del capo dello Stato non sanno, si dimenticano o fanno finta di non sapere, che il ruolo del presidente della Repubblica è quello di arbitro, che si limita ad applicare le regole della Costituzione. Lo ha ripetuto lo stesso Mattarella quando si dimenticò di vedere la palese incostituzionalità dell'Italicum, firmando una legge bocciata poi dalla Consulta. Bocciatura ampiamente anticipata da tutti i costituzionalisti degni di tal nome.

In quel caso, l'arbitro Mattarella lasciò decidere al VAR, senza neppure aver fischiato il fallo!

Adesso l'arbitro, decide chi debba o non debba fare il ministro non per ragioni tecniche, ma esclusivamente politiche. Ma scherziamo?

E tanto per aver conferma dell'intervento politico di Mattarella che si è dimenticato che questa è una Repubblica parlamentare e non presidenziale, ecco il resto del suo discorso di ieri:

«A fronte di questa mia sollecitazione, ho registrato - con rammarico - indisponibilità a ogni altra soluzione, e il Presidente del Consiglio incaricato ha rimesso il mandato.

L'incertezza sulla nostra posizione nell'euro ha posto in allarme gli investitori e i risparmiatori, italiani e stranieri, che hanno investito nei nostri titoli di Stato e nelle nostre aziende. L'impennata dello spread, giorno dopo giorno, aumenta il nostro debito pubblico e riduce le possibilità di spesa dello Stato per nuovi interventi sociali.
Le perdite in borsa, giorno dopo giorno, bruciano risorse e risparmi delle nostre aziende e di chi vi ha investito. E configurano rischi concreti per i risparmi dei nostri concittadini e per le famiglie italiane.

Occorre fare attenzione anche al pericolo di forti aumenti degli interessi per i mutui, e per i finanziamenti alle aziende. In tanti ricordiamo quando - prima dell'Unione Monetaria Europea - gli interessi bancari sfioravano il 20 per cento.

È mio dovere, nello svolgere il compito di nomina dei ministri - che mi affida la Costituzione - essere attento alla tutela dei risparmi degli italiani.

In questo modo, si riafferma, concretamente, la sovranità italiana.»

Le motivazioni del suo intervento sono esclusivamente di carattere politico. Lo confessa lo stesso Mattarella, dimenticandosi però di ricordare nel suo discorso la non piccola differenza che passa tra l'essere il presidente di una Repubblica parlamentare e l'essere il presidente di una Repubblica presidenziale.

Pertanto, la sovranità cui ha fatto riferimento, non ha nulla a che fare con le elezioni, il volere popolare, il Parlamento. Inoltre, in base alla logica di Mattarella e di chi ne condivide le folli decisioni, che votiamo a fare? Infatti, se il risultato non soddisferà la Germania, la Francia, la Bce, la Commissione Ue, ecc... il presidente della Repubblica non permetterà che un esecutivo sgradito a quelle istituzioni possa entrare in carica.

Perché i pro Mattarella a questa banale evidenza non danno una risposta logica? E questa sarebbe la sovranità concessa all'Italia? E questo non dovrebbe chiamarsi colpo di Stato?