Letture sotto l’albero: l’ultima opera di Éric Vuillard, vincitore del Premio Goncourt per il 2017, è dedicata ad un momento drammatico della storia del ‘900, il crollo dell’Austria come stato sovrano ed il suo dissolvimento nell’Anschluss con la Germania hitleriana.

Il suo libro “L’ordre du jour”, scritto con penna magistrale, descrive la tragedia, umana e personale più che politica, del cancelliere austriaco Schuschnigg, nel momento in cui viene convocato a Berchtesgaden in Baviera, nella residenza invernale di Hitler.

La tragedia scivola rapidamente in farsa con Schuschnigg travestito da sciatore per sfuggire ai giornalisti ed accolto amabilmente dal ministro degli esteri “guanto di velluto” Von Papen, per poi passare alle amorevoli cure del ministro degli esteri “ombra” Ribbentrop e ad un brutale incontro con Hitler che gli ordina, sostanzialmente, di lasciargli le chiavi del suo paese.

I momenti del colloquio, se colloquio può essere, tra un Hitler-Hannibal ed uno Schuschnigg-Fantozzi, talmente frastornato da definire Beethoven come “un contributo dell’Austria al germanesimo”, erano già conosciuti agli storici in quanto riportati dallo stesso Schuschnigg nelle sue memorie “Ein Requiem in rot-weiss-rot” (Requiem in rosso-bianco-rosso, dai colori della bandiera austriaca).

L’abilità di Eric Vuillard è di guardare queste immagini del febbraio 1938 con occhi contemporanei e di offrirle al lettore come spunti di riflessione su di una fase storica, simile per molti versi a quella attuale, in cui la diplomazia del dialogo e del multilateralismo perde rapidamente terreno rispetto alla brutalità della minaccia e all’egoismo degli interessi nazionali.