Domenica 24 maggio, Benjamin Netanyahu si è presentato al tribunale distrettuale di Gerusalemme per affrontare un processo che lo vede protagonista di tre diverse accuse, dalla frode alla corruzione, diventando così il primo premier israeliano in carica chiamato in giudizio in relazione a quanto da lui fatto ricoprendo l'attuale incarico in precedenti legislature. 

Un paradosso giuridico e costituzionale che non depone certo a favore della serietà e dell'etica dello Stato ebraico.

A giustificazione di ciò, una volta giunto in tribunale, davanti alle telecamere,  Netanyahu oltre a proclamare la sua innocenza ha detto che il processo aveva come obiettivo quello di rovesciare un forte primo ministro di destra, per far sì che la destra non possa più governare per molti anni. Pertanto, le accuse contro di lui sono un complotto della sinistra per eliminarlo politicamente.

Come si può ben capire, tutto il mondo è paese: sono le stesse accuse che in Italia in passato abbiamo sentito ripetere da Silvio Berlusconi ed oggi da Matteo Salvini.

Dal lato opposto, il procuratore generale Avichai Mandelblit ha affermato che i pubblici ministeri continueranno a comportarsi senza timore.

Netanyahu è stato incriminato a novembre per aver ricevuto doni da amici milionari in cambio di favori e per aver fatto favori ai proprietari di alcuni organi d'informazione per avere una copertura favorevole sui loro media.

Netanyahu si è presentato in affiancato anche da alcuni ministri del Likud, il suo partito, per fare pressione sui giudici, ricordando loro che il Governo è dalla sua parte.

L'udienza è durata un'ora e la corte ha concesso a Netanyahu la possibilità di non presentarsi alla prossima udienza, fissata per il 19 luglio. Secondo gli analisti israeliani il processo potrebbe durare mesi o addirittura anni.

Prima dell'udienza, Netanyahu ha fatto appello all'opinione pubblica, togliendosi la maschera per rivolgersi alle telecamere nel corridoio del tribunale.

Fuori dal tribunale, i sostenitori di Netanyahu, sventolando bandiere israeliane, definivano "Bibi, re di Israele", mentre su un cartello era scritto: "Non camminerai mai da solo" (forse era un tifoso del Liverpool). 

Netanyahu ricopre la carica di premier di Israele ininterrottamente dal 31 marzo 2009, dopo averla ricoperta in precedenza dal 1996 al 1999.