Aumentate, come prevedibile, le richieste per ottenere l'esenzione dalla vaccinazione. Molti credono che facendo qualche analisi o dichiarando di avere una qualche allergia o di soffrire di una particolare patologia si possa essere esentati dal vaccinarsi contro il Covid.

In realtà, i casi da prendere in considerazione per i quali è possibile ottenere una certificazione di esenzione dal vaccino, anche solo temporanea, sono molto pochi, senza dimenticare che, comunque, il medico dovrà agire entro i limiti delle raccomandazioni fornite in tal senso dal Ministero della Salute.

La corsa al certificato per non vaccinarsi, al momento, non saprei quantizzarla, ma esiste e in Italia potrebbe rappresentare un altro problema per molti medici, dato che ho notizie di "scontri" tra pazienti "no vax" o "paura vax" con i propri medici.

Le persone devono seguire la scienza e non i consigli dell'amico, del vicino o della rete! 

La certificazione di esenzione dalla vaccinazione anti SARS-CoV-2 viene rilasciata nel caso in cui la vaccinazione stessa venga omessa o differita per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate, che ne motivino la controindicazione in maniera permanente o temporanea. 

Fino al 30 settembre 2021, salvo ulteriori disposizioni, le certificazioni potranno essere rilasciate  direttamente dai medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi Sanitari Regionali o dai Medici di Medicina Generale o Pediatri di Libera Scelta dell'assistito che operano nell'ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nazionale.

La certificazione deve essere rilasciata a titolo gratuito, avendo cura di archiviare la documentazione clinica relativa, anche digitalmente, attraverso i servizi informativi vaccinali regionali con modalità definite dalle singole Regioni/PA, anche per il monitoraggio delle stesse.


Le certificazioni dovranno contenere:

  • i dati identificativi del soggetto interessato (nome, cognome, data di nascita);
  • la dicitura: “soggetto esente alla vaccinazione anti SARS-CoV-2. Certificazione valida per
    consentire l'accesso ai servizi e attività di cui al comma 1, art. 3 del DECRETO-LEGGE 23
    luglio 2021, n 105;
  • la data di fine di validità della certificazione, utilizzando la seguente dicitura “certificazione
    valida fino al _________” (indicare la data, al massimo fino al 30 settembre 2021);
  • Dati relativi al Servizio vaccinale della Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale in
    cui opera come vaccinatore COVID-19 (denominazione del Servizio – Regione);
  • Timbro e firma del medico certificatore (anche digitale);
  • Numero di iscrizione all'ordine o codice fiscale del medico certificatore.

Una reazione allergica grave dopo una dose di vaccino o a qualsiasi componente del vaccino costituisce una controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi dello stesso vaccino o di prodotti che contengano gli stessi componenti. Questo tipo di reazione allergica si verifica quasi sempre entro 30 minuti dalla vaccinazione, anche se sono imputabili a vaccino i casi di anafilassi insorti entro le 24 ore.

In caso di reazione allergica grave alla prima dose di un vaccino COVID-19, si può considerare la possibilità di utilizzare un vaccino di tipo diverso per completare l'immunizzazione; tuttavia, vista la possibilità di reazioni crociate tra componenti di vaccini diversi
è opportuno effettuare una consulenza allergologica e una valutazione rischio/beneficio individuale.


Gravidanza
La vaccinazione anti-SARS-CoV-2 non è controindicata in gravidanza.

Qualora, dopo valutazione medica, si decida di rimandare la vaccinazione, alla donna in gravidanza potrà essere rilasciato un certificato di esenzione temporanea alla vaccinazione.


Allattamento
L'allattamento non è una controindicazione alla vaccinazione anti-SARS-CoV-2.


Sindrome di Guillain-Barré
La sindrome di Guillain-Barré è stata segnalata molto raramente in seguito alla vaccinazione con Vaxzevria. In caso di sindrome di Guillain-Barré insorta entro 6 settimane dalla somministrazione del vaccino COVID-19, senza altra causa riconducibile, è prudente non eseguire ulteriori somministrazioni dello stesso tipo di vaccino.

In tali situazioni va considerato l'utilizzo di un vaccino di tipo diverso per completare l'immunizzazione.


Miocardite/pericardite
Dopo la vaccinazione con i vaccini COVID-19 a mRNA (Pfizer e Moderna) sono stati osservati casi molto rari di miocardite e pericardite.

La decisione di somministrare la seconda dose di vaccino Pfizer o Moderna in persone che hanno sviluppato una miocardite/pericardite dopo la prima dose deve tenere conto delle condizioni cliniche dell'individuo e deve essere presa dopo consulenza cardiologica e un'attenta valutazione del rischio/beneficio. In tale situazione, laddove sia stato valutato di non procedere con la seconda dose di vaccino COVID19 a mRNA, va considerato l'utilizzo di un vaccino di tipo diverso per completare l'immunizzazione.


Test sierologici
Si ribadisce che l'esecuzione di test sierologici, volti a individuare la risposta anticorpale nei confronti del virus, non è raccomandata ai fini del processo decisionale vaccinale; per tale motivo la presenza di un titolo anticorpale non può di per sé essere considerata, al momento, alternativa al completamento del ciclo vaccinale.



Qui è possibile scaricare la circolare del ministero della Salute...
drive.google.com/file/d/167jeuXjuq2aIi3dFkVYAu5jCg4VWeWwk/view?usp=sharing