Migranti: Save the Children, le testimonianze dei minori riportano immagini strazianti del naufragio di Lampedusa. Sull'imbarcazione donne incinte e bambini molto piccoli
 
 
Save the Children, in una nota, ha chiesto ancora una volta l'impegno diretto degli Stati Membri dell'Ue per l'attivazione di un sistema strutturato di ricerca e soccorso in mare.

Nel Mediterraneo centrale i morti nel 2021 sono quasi triplicati rispetto all'anno precedente.
 
“Continuano a ripetere il racconto di quello che hanno vissuto, le immagini strazianti del naufragio che ha coinvolto diverse donne e bambini e al quale sono miracolosamente sopravvissuti. Le testimonianze strazianti dei due minori che abbiamo raccolto nell'hotspot di Lampedusa ci lasciano ancora una volta sgomenti di fronte al dolore che troppi bambini, donne e uomini stanno vivendo e alla vite che continuano ad essere sacrificate anche a causa della mancanza di un sistema strutturato di ricerca e soccorso in mare”.

Cosi Giovanna Di Benedetto, portavoce di Save the Children a Lampedusa riporta le testimonianze di due dei ragazzini sopravvissuti all'ultimo naufragio nel quale avrebbero perso la vita molte donne e bambini.  “Hanno raccontato che a un centro punto la barca in cui viaggiavano già da un po', sulla quale c'erano diverse donne anche incinte e bambini molto piccoli, si è capovolta e si sono ritrovati in acqua. Hanno iniziato a bere, sono finiti sott'acqua, hanno fortemente temuto di annegare e poi hanno visto tanta gente morire attorno a loro. Immagini terribili per chiunque, figuriamoci per due ragazzini, che viaggiavano soli, senza alcuna figura cara”.

Save the Children sottolinea ancora una volta come sia indispensabile e urgente un impegno diretto degli Stati membri e dell'Unione Europea per l'attivazione di un sistema strutturato, coordinato ed efficace di ricerca e soccorso e per la definizione di canali d'ingresso sicuri affinché cessi questa catastrofe.

Il Mediterraneo centrale si conferma ancora una volta tra le rotte più pericolose al mondo e non ci si può limitare al cordoglio di fronte a questa ennesima tragedia. Basti pensare che secondo i dati delle Nazioni Unite, nei primi sei mesi del 2021 il numero delle persone morte nel Mediterraneo Centrale è quasi triplicato rispetto all'anno precedente [1].

E se le imbarcazioni dei migranti non affondano, allora interviene la Guardia costiera libica, finanziata dall'Ue e dall'Italia. Ecco che cosa è accaduto nella zona SAR di Malta: 

[1] data2.unhcr.org/en/dataviz/95?sv=0&geo=0