Cronaca

Carola Rackete denuncia Salvini e chiede che vengano sequestrate le sue pagine su Facebook e Twitter

"Non permettiamo l'incitamento all'odio su Facebook perché crea un ambiente di intimidazione ed esclusione e in alcuni casi può promuovere la violenza nel mondo reale.

Definiamo l'incitamento all'odio come un attacco diretto alle persone basato su quelle che chiamiamo caratteristiche protette - razza, etnia, origine nazionale, affiliazione religiosa, orientamento sessuale, casta, sesso, genere, identità di genere e malattia grave o disabilità. Forniamo anche alcune protezioni per lo stato di immigrazione. Definiamo "attacco" un discorso violento o disumanizzante, dichiarazioni di inferiorità o richieste di esclusione o segregazione".

Quella sopra riportata è una delle regole che Facebook impone ai propri utenti per l'utilizzo del social network.

È evidente che chi amministri quel sito deve essersi distratto. Infatti, solo per fare un esempio, la pagina di Matteo Salvini è piena di contenuti che incitano all'odio sia nei confronti dei migranti, che nei confronti delle persone che li aiutano per evitare che costoro possano annegare in mare.

Tra queste ultime, la comandante della Sea-Watch 3, Carola Rackete, definita da Salvini, nei suoi post via social, comunista tedesca, delinquente, criminale, trafficante, vice scafista, e via di questo passo. Impossibile riportare i commenti a supporto ricevuti dai sostenitori del leader leghista perché sono un florilegio di insulti.

E per tutto questo la Rackete ha pensato di denunciare il ministro dell'Interno alla Procura di Roma. Non solo, come anticipato dal suo legale, l'avvocato Alessandro Gamberini, la ex comandante della Sea-Watch 3 nell'esposto presentato chiede anche il sequestro preventivo dei profili social attraverso cui "risultano pubblicati e diffusi i contenuti diffamatori e istigatori con specifico riferimento alle pagine Facebook e Twitter dell'account ufficiale", allegando i post di Salvini e i commenti degli utenti.

Una denuncia che Salvini ha accolto in questo modo: "La comunista tedesca, quella che ha speronato la motovedetta della Guardia di Finanza, ha chiesto alla Procura di chiudere le mie pagine Facebook e Twitter. Non c’è limite al ridicolo. Quindi posso usare solo Instagram???"

Autore Roberto Castrogiovanni
Categoria Cronaca
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