"Il Presidente del Consiglio ha firmato il Dpcm con il quale il Sen. Guido Castelli è stato nominato Commissario per la ricostruzione post terremoto del centro Italia. Il governo rivolge a Castelli gli auguri di buon lavoro per questo impegnativo compito, per il quale la sua esperienza di amministratore e la sua conoscenza del territorio saranno preziosi. Il governo ringrazia per il lavoro sin qui svolto il Commissario uscente On. Giovanni Legnini, il quale mantiene le competenze di Commissario per Ischia".

Questa la breve nota con cui il 3 gennaio la post-camerata Giorgia Meloni, dal sito di Palazzo Chigi, informava di aver tolto a Legnini l'incarico di commissario per la ricostruzione post terremoto del centro Italia, assegnandolo al post-camerata Guido Castelli, attuale senatore della Repubblica per Fratelli d'Italia, ex sindaco di Ascoli e, soprattutto, missino di vecchia data.

Così Legnini ha commentato la scelta della Meloni:

"Ho appreso della decisione del Governo di nominare il Sen. Guido Castelli come Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione post-sisma nelle quattro Regioni del Centro Italia. A lui vanno i miei auguri di buon lavoro, insieme alla piena disponibilità a favorire un ordinato passaggio di consegne. Ho esercitato la funzione commissariale per 34 mesi con totale dedizione, passione ed imparzialità, sempre avendo a mente la sofferenza delle persone e delle imprese colpite dai terremoti del 2016-2017. ...La ricostruzione del Centro Italia oggi si presenta molto cambiata rispetto a tre anni fa. Abbiamo varato importanti semplificazioni ed innovazioni normative, tra le quali il Testo unico della ricostruzione privata. Negli ultimi tre anni, nonostante i numerosi ostacoli ed emergenze, sono state presentate 15 mila domande di contributo per la ricostruzione, sono stati approvati e finanziati oltre 10 mila cantieri privati, e anche la ricostruzione pubblica, dove contiamo centinaia di cantieri aperti e oltre mille prossimi all'apertura, è ben avviata. Molti altri interventi pubblici aggiuntivi sono programmati, ed il Piano complementare al Pnrr per le aree sisma, in avanzata fase di attuazione, favorirà lo sviluppo dei territori colpiti, fornendo risorse per le imprese e le infrastrutture materiali e immateriali, come la rete integrata di ricerca degli atenei del cratere, che porterà alla creazione di quattro poli universitari di eccellenza nelle quattro regioni, che è stata finalizzata in questi ultimi giorni. ...Da parte mia continuerò a garantire lo stesso impegno, dedizione e la massima attenzione ai diritti dei cittadini e alla sicurezza degli edifici e del territorio nella ricostruzione di Ischia, mettendo a frutto le positive esperienze che abbiamo maturato in Centro Italia".

Quindi il post-camerata Castelli avrebbe sostituito Legnini, che va ricordato è da collocare nell'area Pd, perché quest'ultimo è stato assegnato alla ricostruzione di Ischia? A leggere la dichiarazione, fuor dai denti, dell'arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, non parre proprio.

Questo è quanto ha detto il vescovo dopo aver appreso della nomina del nuovo Commissario per la ricostruzione post sisma 2016, ad alcune testate giornalistiche che hanno richiesto un suo commento:

"La reazione per la sostituzione di Legnini è lo sconcerto. Non si riesce a capire la logica di una tale operazione, senza nulla togliere ai meriti e alle competenze di colui che lo sostituisce... che non conosco. Mi fa strano e mi sorprende che il Governo non abbia tenuto conto dei risultati del lavoro del Commissario Legnini, che ha trovato in tutti noi l'apprezzamento per la competenza, la disponibilità e l'accoglienza delle varie esigenze. Cambiare adesso, mentre davvero la ricostruzione sta crescendo e si vedono i frutti, mi sembra una scelta scellerata che non trova giustificazione se non nei meschini calcoli politici che passano sopra la testa della gente. Vedo in questa decisione una mortificazione e uno schiaffo alle popolazioni del terremoto".

Il vescovo è un attivista dem? No. Tra l'altro, il suo punto di vista, seppure con tutta la prudenza e l'ipocrisia che si conviene, è condiviso anche dai sindaci di destra che operano nei comuni terremotati interessati alla ricostruzione.

Che cosa ci fa capire il vescovo? Che il lavoro commissariale, iniziato nel 2016, era quasi completamente concluso, con una macchina ormai perfettamente avviata e oliata che stava funzionando come doveva e che dava i frutti sperati da tempo, con soddisfazione di tutti. Pertanto, l'impegno di Ischia non poteva confliggere con quello delle zone terremotate del centro Italia.

E allora qual è il motivo per cui la post-camerata Meloni, attuale presidente del Consiglio, ha voluto operare tale sostituzione? Per poter dire tra qualche tempo agli smemorati italiani che continueranno ad applaudirla che è grazie ad un post-fascista, il post-camerata Castelli, che il centro Italia colpito dalle violente scosse di terremoto tra il 2016 e il 2017 è stato ricostruito grazie a Fratelli d'Italia.

Lo "spoils system", pratica politica nata negli Stati Uniti d'America tra il 1820 e il 1865 in base alla quale gli alti dirigenti della pubblica amministrazione cambiano con il cambiare del governo, è regolato dalla legge 15 luglio 2002 n. 145 e dalla successiva legge 24 novembre 2006 n. 286, che prevedono la cessazione automatica degli incarichi di alta e media dirigenza nella pubblica amministrazione passati 90 giorni dalla fiducia al nuovo esecutivo. L'istituto ha come "ratio legis" la necessità di fiducia e armonia fra l'amministrazione e la politica quale elemento necessario per il buon andamento della pubblica amministrazione.

Quindi sarebbe logica la decisione di Giorgia Meloni? No, perché non si capisce l'incarico di Ischia assegnato a Legnini. Pertanto, quanto fatto dalla Meloni è spiegabile solo in termini propagandistici e per regalare incarichi, onori e visibilità alle sue "truppe".

Vedremo a breve il sistema ripetersi senza soluzione di continuità, come nel ventennio fascista, quando Mussolini iniziò ad occupare tutti i posti chiave del Paese con uomini di fiducia o con persone che ambivano a far carriera e che, una volta nominate ad incarichi importanti, diventarono fascisti tutti d'un pezzo.  Per chi non lo sapesse, si legga Marcia su Roma e dintorni di Emilio Lussu.

Non assistiamo a niente di nuovo.