Lunedì 7 novembre, papa Francesco ha ricevuto nella Sala Clementina i partecipanti all'incontro sulla tratta degli esseeri umani, promosso dal RENATE, Religious un Europe Networking  Against Trafficking And Exploitation.

La misericordia e l'esempio del buon samaritano come rimedio alle "tante ferite presenti nel mondo". Questa l'indicazione nell'apertura del suo discorso di benvenuto, dopo aver ringraziato Suor Imelda Poole per "le sue gentili parole di saluto."

Come già aveva fatto in altre occasioni, Francesco non ha mancato di esprimere parole di condanna sulla "tratta di esseri umani, una moderna forma di schiavitù, che viola la dignità, dono di Dio, in tanti nostri fratelli e sorelle e costituisce un vero crimine contro l’umanità. Mentre molto è stato fatto per conoscere la gravità e l’estensione del fenomeno, molto di più resta da compiere per innalzare il livello di consapevolezza nell’opinione pubblica e per stabilire un migliore coordinamento di sforzi da parte dei governi, delle autorità giudiziarie, di quelle legislative e degli operatori sociali."

Ma, stavolta, ha voluto sottolineare anche l'indifferenza da parte dell'opinione pubblica, aspetto non certo irrilevante per contrastare il problema: "Come ben sapete, una delle sfide a questo lavoro di sensibilizzazione, di educazione e di coordinamento è una certa indifferenza e persino complicità, una tendenza da parte di molti a voltarsi dall’altra parte, mentre potenti interessi economici e reti criminose sono all’opera."

Per questo, il Papa ha espresso il suo apprezzamento per l'impegno di associazioni come il RENATE "al fine di accrescere la coscienza sociale circa la dimensione di questa piaga, che colpisce specialmente le donne e i bambini. Ma in modo del tutto speciale vi ringrazio per la vostra fedele testimonianza al Vangelo della misericordia, come è dimostrato dal vostro impegno nel recupero e nella riabilitazione delle vittime."