Flat Tax, pensioni minime a 1.000 euro e reddito di dignità sembrano i punti su cui il centrodestra costituito da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia sembra ancora avere un punto d'intesa. Va detto che nell'alleanza di centrodestra che si presenterà alle elezioni è da includere anche il "Quarto Polo", ma chi lo compone non ha i numeri per poter contare qualcosa e poter incidere nel dibattito politico delle prossime settimane. Rimaniamo pertanto alle "tre" gambe che lo caratterizzano.

Per l'Epifania, Salvini, Meloni e Berlusconi hanno pubblicato una loro foto di gruppo per annunciare che alle prossime politiche i partiti dell'area di centrodestra si presenteranno uniti in una singola coalizione. Passano pochi giorni ed ecco subito i distinguo tra Forza Italia e Lega su come affrontare temi non certo secondari in caso di vittoria alle elezioni.

Euro, Fornero, Vaccini e Jobs Act diventano così temi su cui le due principali forze del centrodestra hanno ricette diverse se non addirittura opposte, come nel caso della moneta unica che per Berlusconi è intoccabile e per Salvini da sostituire con il ritorno alla Lira... al di là che si possa o non si possa fare. Sono passati solo pochi giorni dall'annuncio e scopriamo che a dispetto di quanto ci vogliono far credere Salvini, Meloni e Berlusconi non vanno per nulla d'accordo su argomenti non certo di secondo piano.

Inoltre, non è stato neppure comunicato, in caso di vittoria, chi sarà il nome che la coalizione di centrodestra dovrà suggerire a Mattarella per affidargli l'incarico esplorativo per formare il nuovo Governo. Berlusconi ha fatto scrivere il suo nome sulla scheda elettorale indicandosi come presidente, ma senza specificare di che. In ogni caso, a seguito della sua condanna, in base alla legge Severino il premier non lo potrà fare e neppure il candidato alle elezioni. Salvini, invece, non manca occasione per dire che sarà lui il capo del nuovo Governo. Nessuno, finora, ha fornito un chiarimento su questo punto. Pertanto, è un altro elemento da aggiungere agli altri elementi di divisione.

Come giudicare tutto ciò? Che l'alleanza di centrodestra è soprattutto, se non solamente, un cartello elettorale nato con la consapevolezza ed il cinismo, da parte di chi lo compone, di poter ottenere in tal modo il maggior numero possibile di seggi. In quanto a governare, non sembra questa essere la preoccupazione principale, rimandando la questione in caso di vittoria, senza dimenticare che, in caso sorgessero dei disaccordi non ricomponibili, Forza Italia non avrebbe alcuna difficoltà a formare un Governo di coalizione con il Partito Democratico ed i suoi "cespugli", purché ci fossero i numeri sufficienti.

Eppure nonostante le evidenze delle ultime dichiarazioni, evidenze che probabilmente aumenterebbero a dismisura se si chiedessero chiarimenti su temi "secondari", Salvini, Meloni e Berlusconi continuano a comportarsi come se fossero alleati.

Tutto ciò dimostra sia il fallimento già annunciato dell'alleanza di centrodestra, sia un altro aspetto di criticità della nuova legge elettorale che consente ancora una volta la ripetizione di un teatrino che, già in passato è stato ampiamente più che dimostrato, ha rappresentato solo incertezza e instabilità.