Mosca fa sapere a Washington che l'invio di nuove armi in Ucraina avrà conseguenze imprevedibili
È affondato ieri sera l'incrociatore missilistico Moskva, nave ammiraglia della flotta russa nel Mar Nero, mentre veniva rimorchiato verso un porto sicuro. È stato lo stesso ministero della Difesa russo a darne notizia, spiegando che lo scafo ha perso stabilità a seguito dei danni subiti, attribuiti ad un incendio che avrebbe poi fatto esplodere le munizioni di bordo. Nonostante le smentite di Mosca, gli ucraini ne rivendicano l'affondamento a seguito di un attacco missilistico, anche se neppure il Pentagono è finora stato in grado di confermarlo.
Al di là delle responsabilità, l'affondamento stesso della nave è un duro colpo sia al morale che all'immagine, già in parte compromessa, della forza militare della Russia. Putin è il primo a rendersene conto e, quasi certamente per tale motivo, si intensificheranno gli attacchi nei confronti dell'Ucraina.
Da Mosca hanno fatto sapere che saranno effettuati attacchi di rappresaglia contro obiettivi a Kiev in caso di attacchi ucraini sul territorio russo.
E dato che, secondo Mosca, gli ucraini avrebbero colpito nei pressi di Belgorod le cittadine di Zhuravlevka e Spodaryushino, danneggiando strutture residenziali secondo quanto riportato dal governatore locale Vyacheslav Gladkov, e quella di Klimovo, nella regione di Bryansk, ferendo otto persone, nella capitale ucraina nelle scorse ore si sono udite alcune forti esplosioni.
Allo stesso tempo Mosca, che secondo il Washington Post ha recapitato all'amministrazione Usa una nota in cui la informava che l'ennesima fornitura di armi della NATO a Kiev aggraverà la situazione in Ucraina fino a causare conseguenze imprevedibili, ha annunciato che i combattimenti nel Donbass si intensificheranno.
A conferma di ciò, il governatore dell'Oblast di Luhansk, Serhiy Haida, ha registrato continui bombardamenti nella regione nelle ultime 24 ore, denunciando due vittime tra i civili.
I marines ucraini accerchiati a Mariupol, chiedono a Kiev di rompere l'assedio. Serhiy Volyna, comandante della 36a brigata della marina ucraina, ha affermato che la situazione a Mariupol è critica.
Intanto è arrivato a 20.000 il numero dei soldati russi rimasti uccisi dal 24 febbraio, secondo lo Stato maggiore della difesa dell'Ucraina. Queste, invece, le perdite di mezzi militari: 756 carri armati, 1.976 veicoli corazzati da combattimento, 366 pezzi di artiglieria, 122 lanciarazzi multipli, 66 missili terra-aria, 163 aerei, 144 elicotteri, 8 navi, 76 depositi di carburante, 135 droni e 4 sistemi di lancio di missili balistici.
Sul fronte economico/diplomatico, secondo il New York Times, l'Ue introdurrà l'embargo sul petrolio russo dopo il 24 aprile, cioè dopo il ballottaggio per le presidenziali in Francia, per evitare che l'annuncio possa diventare un vantaggio per la candidata di estrema destra, Marine Le Pen, che nella sua campagna sfrutta l'aumento dei prezzi del carburante per aumentare i propri consensi.
Moody's ha fatto sapere che il mancato pagamento in dollari, entro il 4 maggio, dei titoli del debito russo scaduti il 4 aprile significherà il default per la Russia, che ha pagato in rubli due scadenze del 4 aprile concordate in dollari. Secondo Moody's la modifica della valuta rispetto a quanto indicato nei contratti può essere considerata come inadempienza, trascorsi 30 giorni.