L'atmosfera non è proprio tranquilla a Rio de Janeiro alla vigilia dell'apertura dei giochi. Durante il passaggio per le vie della città della staffetta che trasportava la fiaccola olimpica, un diplomatico russo ha ucciso un rapinatore a colpi di pistola.

Marcos Cezar Feres Braga, vice-console russo a Rio, ha tolto la pistola ad un rapinatore che lo aveva assalito minacciandolo e gli ha sparato a bruciapelo.

L'ambasciata russa di Brasilia si è affrettata a smentire l'accaduto, rilasciando un comunicato, in cui si afferma che nessun rappresentante del consolato generale russo di Rio de Janeiro era stato coinvolto in un tentativo di rapina, finito con la morte del rapinatore.

Secondo quanto si legge nel comunicato, tutti i diplomatici che lavorano al consolato sono cittadini russi, con nomi russi, a differenza della persona coinvolta nel fatto.

Il rapinatore, a bordo di una moto, insieme ad un'altra persona, ha colpito verso mezzogiorno, mentre Braga stava attendendo che il traffico fosse fatto ripartire dopo il passaggio della fiaccola olimpica, nelle strade vicino al Parco Olimpico ed al villaggio che ospiterà gli atleti.

L'assalitore avrebbe rotto il finestrino della sua BMW X6 e gli avrebbe puntato contro un'arma, chiedendo di dargli l'orologio. Braga, però, è risuscito a trascinarlo dentro l'auto. Ne sono seguiti una colluttazione e lo sparo che ha ucciso il rapinatore, sotto gli occhi dei ciclisti della squadra slovena che passavano di lì, durante un allenamento.

Secondo la stampa brasiliana, Braga, nativo di Rio e esperto di arti marziali, sarebbe stato in possesso di un passaporto diplomatico russo.

Il corpo del rapinatore, il cui nome era Leonardo Lopes Batista, è rimasto per diverse sulla strada ed è stato visto da molti esponenti delle rappresentanze olimpiche, che transitavano, in prossimità del luogo del crimine, sulle corsie speciali loro riservate per tutta la durata dei giochi.