Ispirato, nell'intento, alla carta delle Nazioni Unite, il Movimento 5 Stelle ha presentato le linee guida del proprio programma di politica estera per le prossime politiche. Votato sulla piattaforma Rousseau, gli iscritti, hanno condiviso un testo che nel pomeriggio è stato presentato in conferenza stampa alla Camera da alcuni parlamentari 5 Stelle: Maria Edera Spadoni, Alessandro Di Battista, Manlio Di Stefano e Stefano Lucidi.

Multilateralismo, cooperazione, dialogo, rispetto dell'autodeterminazione e della sovranità dei singoli paesi, i punti principali che lo contraddistinguono.

Condivisibile o meno, giusta o sbagliata, va riconosciuta al Movimento 5 Stelle una trasparenza nella comunicazione dei propri programmi finora sconosciuta agli altri soggetti politici. A tale trasparenza, va aggiunta inoltre la coerenza nel perseguire tali obbiettivi, arma forse a doppio taglio che in passato ha finito per portare a delel decisioni che, politicamente, non si sono rivelate certo molto felici.

Questi i punti salienti del programma di politica estera del Movimento 5 Stelle.

Contrasto ai trattati internazionali come TTIP e CETA.
Il Movimento 5 Stelle contrasterà tutti quei trattati che l’Unione Europea sta negoziando nel mondo (come il TTIP e il CETA) che mettono a rischio i diritti dei lavoratori, i diritti sociali, la preservazione dell’ambiente, della biodiversità e delle risorse territoriali. Riteniamo, infatti, questi ultimi, sovraordinati rispetto alle relazioni commerciali e finanziarie. L’accesso alle risorse essenziali e la difesa dei beni comuni vengono considerati parte integrante della tutela dei diritti umani.

Sovranità e indipendenza.
La politica estera del Movimento 5 Stelle si basa sul rispetto dell’autodeterminazione dei popoli, la sovranità, l’integrità territoriale e sul principio di non ingerenza negli affari interni dei singoli Paesi. Sul rispetto del multilateralismo, della cooperazione e del dialogo tra le popolazioni e sulla rigorosa applicazione dei principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite. In particolare, si ripudia ogni forma di colonialismo, neocolonialismo e/o ingerenza straniera.

Un’Europa senza austerità.
Come ultimo tentativo di salvataggio della zona Euro, il Movimento 5 Stelle si farà promotore di un’alleanza con i Paesi dell’Europa del sud per superare definitivamente le politiche di austerità e rigore, facendo fronte comune per ottenere una profonda riforma anche dell’Unione Europea.

Ripudio della guerra.
Il Movimento 5 Stelle riconosce il diritto alla pace, inteso come diritto irrinunciabile e inalienabile di tutti i popoli della Terra. Il Movimento 5 Stelle, per questo, si opporrà ad ogni intervento armato ovunque si vogliano ripercorrere gli errori (crimini) del passato fatta eccezione per le truppe di mera interposizione pacifica.

Smantellamento della Troika.
Il M5S si opporrà in ogni modo a tutti quei ricatti dei mercati e della finanza internazionale travestiti da “riforme”. In particolare, si impegnerà per lo smantellamento del MES (Fondo “Salva Stati”) e della cosiddetta “Troika”, organismi sovranazionali che hanno appaltato la democrazia delle popolazioni imponendo, senza nessun mandato popolare, le famigerate “rigorose condizionalità”. Combatteremo in ogni sede possibile le pratiche oggi utilizzate dalle multinazionali per eludere il fisco mediante “triangolazioni internazionali”. Lavoreremo, infine, per la riforma dell’architettura finanziaria internazionale e, a tal fine, aumenteremo la cooperazione con tutti quegli organismi, come il G77 più Cina, che si impegnano in questa direzione.

Disarmo come premessa alla pace.
Il Movimento 5 Stelle sosterrà un percorso di disarmo per affermare nel Mediterraneo una zona di pace libera da armi nucleari. Faremo riferimento all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile per l’affermazione di società pacifiche e la riduzione del finanziamento illecito e del traffico di armi. Il Movimento Cinque Stelle si impegnerà, inoltre, con tutti i popoli del Mediterraneo che hanno a cuore le stesse esigenze, a sviluppare nuove forme di relazioni internazionali che garantiscano pace e stabilità nonché nuovi modelli di produzione compatibili con la preservazione della Madre Terra e dell’eguaglianza sociale.

Russia: un partner economico e strategico contro il terrorismo.
Le sanzioni, e le conseguenti contromisure volute da Mosca, hanno pesato sull’export italiano per 3.7 miliardi di euro nell’ultimo anno complicando, inoltre, ogni possibile forma di collaborazione anche in tema di lotta al terrorismo. Il Movimento 5 Stelle lavorerà per il ritiro immediato delle sanzioni imposte alla Russia e per il rilancio della cooperazione con quello che considera un partner strategico fondamentale.

Riformare la NATO.
Adeguamento dell’Alleanza Atlantica (NATO) al nuovo contesto multilaterale, sostenendo un inquadramento delle sue attività in un’ottica esclusivamente difensiva. Sottoporremo al Parlamento un’agenda per il disimpegno dell’Italia da tutte le missioni militari della NATO in aperto contrasto con la lettera e lo spirito dell’art. 11 della nostra Costituzione. Consideriamo, inoltre, il nostro territorio indisponibile per il deposito e il transito di armi nucleari, batteriologiche e chimiche nonché per installazioni e addestramenti che ledano la salute degli italiani.

Risoluzione dei conflitti in Medio Oriente.
Il Movimento 5 Stelle promuove la cessazione immediata dell’interventismo militare camuffato da “umanitario” che è la principale causa del disastro attuale. Nel rispetto della non ingerenza degli affari interni dei singoli Paesi e della cooperazione tra i popoli, lavorerà prioritariamente al riconoscimento dello Stato di Palestina nei confini stabiliti dalle Nazioni Unite nel 1967, alla cessazioni di quegli embarghi economici che colpiscono quasi esclusivamente le popolazioni civili (come nel caso della Siria) e all’embargo totale di armi a tutti quei Paesi sospettati di finanziare direttamente o indirettamente i terroristi internazionali.

Nuovi scenari di alleanze per l’Italia.
Il Movimento 5 Stelle riconosce nel multilateralismo il nuovo paradigma guida delle relazioni internazionali e si impegna da un lato a sostenere una riforma degli organi decisionali delle Nazioni Unite imperniata su tale principio, dall’altro ad allargare i rapporti economici e diplomatici a nuove alleanze strategiche comequelle dei BRICS, delle organizzazioni regionali presenti in America Latina o ad altre che nasceranno in futuro, al fine di promuovere una crescita politica, economica e sociale dell’Italia.