«A fronte di 1,6 mld messi, di cui 1,3 messi dal governo, si dice che noi avremmo tolto un emendamento per 50 milioni ulteriori per la sanità nel tarantino. Il presidente della commissione bilancio, che è un deputato pugliese, ha ritenuto non ammissibile questo emendamento. Avrà avuto i suoi buoni motivi, non tocca a noi dirlo. Ma non accetteremo mai che si faccia polemica su questo.  
Per cui sono lieto di poter annunciare che proprie in queste ore si è conclusa la negoziazione tra la famiglia Riva e l’Ilva, che ora è nelle mani dello Stato, e più di un miliardo di euro arriveranno dalla famiglia Riva come elemento di compensazione.

Credo che si tratta [è riportato così!, ndr.] di 1,4 mld che andrà [è riportato così!, ndr.] a risanare Taranto e l’Ilva. E’ una notizia straordinaria. È una notizia importantissima.»

Come riportato dal giornalista del Corriere, Cazzullo, Matteo Renzi era conosciuto dai compagni di classe come "il bomba". C'è da immaginare che tale soprannome fosse dovuto al fatto che Matteo Renzi fosse abituato a spararle grosse, dicendo per questo delle enormi bugie.

Matteo Renzi, come afferma Francesco Boccia, un membro del Partito Democratico, continua sfacciatamente a dire bugie anche ricoprendo la carica di presidente del Consiglio.

All'inizio dell'articolo viene riportato il testo, tratto da l'Unità, di una delle tante dichiarazioni fatte ieri da Renzi nel suo solito intervento su facebook per promuovere se stesso ed il sì al referendum costituzionale.

In merito alla vicenda Taranto, relativa a 50 milioni promessi dal Governo per i problemi sanitari della città causati dalla presenza dell'Ilva e poi non dati, Matteo Renzi ha scaricato - per l'ennesima volta - tutta la responsabilità per il mancato finanziamento su Francesco Boccia, deputato PD e presidente della Commissione Bilancio della Camera.

E ieri sera, Matteo Renzi - come indicato nel virgolettato iniziale - ha ribadito il concetto, aggiungendo che Boccia, pugliese, avrà avuto i suoi buoni motivi per agire in tal modo.

Già nei giorni scorsi, Boccia aveva fatto presente, e non solo lui, che la responsabilità dei  mancati 50 milioni a Taranto era tutta del Governo. Adesso, dopo l'ennesima smentita|accusa di Renzi, Boccia ha preso mouse e tastiera ed ha risposto al presidente del Consiglio, ricordando come sono andate le cose.

E' possibile leggere per intero la ricostruzione della vicenda su facebook, qui riporto la sostanza delle parole di Boccia.

Il Governo, nonostante i paletti della legge di bilacio ha finanziato, senza batter ciglio, progetti alquanto curiosi in merito alla loro utilità pubblica, come ad esempio i quasi 100 milioni per una competizione di golf. Per Taranto, invece, il Governo, pur essendo a conoscenza delle promesse fatte, non ha mosso un dito per concedere quei soldi.

I soldi per Taranto erano stati respinti il 15 novembre scorso, insieme ad altri provvedimenti, dalla Commissione Bilancio della Camera perché non rispettavano i requisiti che la legge di bilancio richiedeva. Per altri provvedimenti respinti, le richieste da parte del Governo sono state riformulate ed i soldi concessi, ma per Taranto no. Quindi, non avendo il Governo ripresentato la richiesta per ottenere i soldi, quei soldi non sono stati dati.

E adesso Renzi, dopo che la faccenda è diventata di pubblico dominio, vuol scaricare la colpa su Boccia! E lo stesso Boccia ne dà un'interpretazione, definendo la scelta fatta dal Governo come politica. In sostanza, Renzi ha voluto mandare un messaggio a Emiliano e a tutti quelli che non si allineano ai suoi ordini.

Matteo Renzi, ieri sera, ha vigliaccamente e impunemente assegnato la responsabilità dell'accaduto a Francesco Boccia, non ha detto che tali soldi verranno concessi ed ha tirato fuori dal cilindro, come se fosse una sua magia, dei soldi che arriveranno a Taranto direttamente dai Riva.

Può darsi che un bugiardo come Renzi ogni tanto dica la verità, statisticamente è possibile, ma avendo ormai visto di cosa Renzi sia capace, per credere che realmente i Riva abbiano accettato di restituire a Taranto quasi 1,5 miliardi è necessario attendere che quei soldi arrivino realmente.

Matteo Renzi, però, non ha assicurato che i 50 milioni promessi per la sanità di Taranto saranno comunque concessi (o anticipati) dal Governo.