Tra il 2019 e il 2021, con di mezzo lo scoppio della pandemia, è cresciuto il personale dipendente a tempo indeterminato del Ssn di 13.660 unità tra personale sanitario, tecnico e amministrativo. In totale un misero 2,2%. Insomma, nessun boom di assunzioni a tempo pieno.Nel 2021 sono 617.246 i dipendenti del Servizio sanitario nazionale, personale delle Asl e degli Istituti di ricovero pubblici ed equiparati (Asl, Aziende ospedaliere, Aziende ospedaliere universitarie integrate con il SSN, Aziende ospedaliere integrate con Università). Nel 2019 erano in totale 603.856.In particolare, nel 2021 lavorano per il SSN 102.491 medici e odontoiatri (erano 102.316 nel 2019 ovvero +0,17%) e 264.768 infermieri (256.429 nel 2019 ovvero il +3,2%). Il rapporto fra infermieri e medici, a livello nazionale, si attesta sul valore di 2,6 infermieri per ogni medico.
È quanto si legge nella monografia Personale delle ASL e degli Istituti di ricovero pubblici ed equiparati - Anno 2021, a cura dell'Ufficio di statistica - Direzione generale della digitalizzazione del sistema informativo sanitario e della statistica.

Nel 2021, il 69,1% del personale del SSN è composto da donne, contro il 30,9% degli uomini.

Il 72,5% (447.359 dipendenti) appartiene al ruolo sanitario, il 17,7% al ruolo tecnico (analisti, statistici, sociologi, assistenti sociali, etc.), il 9,6% al ruolo amministrativo e lo 0,2% a quello professionale (avvocati, ingegneri, architetti, etc.).

Con particolare riferimento al ruolo sanitario, il 59,2% è rappresentato da infermieri, il 22,9% da medici e odontoiatri e il 17,9% da altre figure professionali sanitarie (dirigenti professioni sanitarie, personale tecnico-sanitario, personale funzioni riabilitative, personale vigilanza e ispezione).


Fonte: Quotidiano Sanità