Il Partito Democratico di Letta? Un partito che guarderà al lavoro, alle donne e ai giovani (proponendo addirittura il voto ai 16enni) e, soprattutto, un partito che non dovrà avere come scopo principale quello della responsabilità a supporto del governo di turno, perché ciò ha finito per trasformare il Pd in un soggetto politico che (parole di Letta), per garantire ogni volta un governo diverso evitando così il voto, inevitabilmente non può che essere visto dagli elettori come partito di potere. 

Pertanto, in futuro, il soccorso dem per impedire nuove elezioni potrebbe essere un ricordo... per il momento il soccorso dem (definirlo rosso appare alquanto esagerato) rimane però garantito al governo di Mario Draghi.

Ma questa non è l'unica contraddizione che emerge dalle parole del neo segretario Pd Enrico Letta, l'altra altrettanto evidente è che a fare tale dichiarazione sia uno come lui che con il potere, in base alle sue relazioni in Italia e in Europa, è andato a braccetto fino a poche ore fa. 

E che dire poi del fatto che a guidare un partito di ispirazione socialdemocratica ci sia un ex democristiano doc come lui che, quando era presidente del Consiglio, dichiarava di voler perseguire le ricette del liberista Monti come indirizzo per il risanamento dei conti del nostro Paese. Inoltre, Letta ha detto che uno dei suoi riferimenti per l'indirizzo politico da dare al partito sarà Romano Prodi. Anche in questo caso non proprio un emulo di Trotsky!

Ma il Pd non è iscritto, in Europa, al gruppo dei socialisti? 

E forse è per tale motivo che Letta ha poi aggiunto che oltre a Prodi, l'altro suo faro sarà quello del socialista francese (ed europeista convinto) Jacques Delors, di cui il neo segretario dem presiede l'omonimo istituto (e continuerà a farlo anche da segretario Pd).

Enrico Letta non è stato eletto dagli iscritti ma dalla "nomenklatura" del partito per placare la lotta intestina tra correnti che, come  aveva denunciato l'ex segretario Zingaretti, stava diventando prevalente su quella ben più importante al Covid. 

Letta ha detto che parlerà con le altre forze politiche di area per definire il perimetro delle alleanze, ricevendo parole di apprezzamento da Giuseppe Conte, ormai nuovo capo politico del Movimento 5 Stelle:

Tra l'altro, il rapporto con i 5 Stelle sta diventando "organico" come dimostra l'ingresso delle consigliere pentastellate Lombardi e Corrado nella giunta regionale del Lazio guidata da Zingaretti.

Per giudicare Letta, premesse a parte, bisognerà attendere ciò che dirà e soprattutto farà a partire dai prossimi giorni. A suo favore, però, è da citare l'inizio della campagna di "stalking" nei suoi confronti da parte del segretario della Lega, Matteo Salvini, che ha attaccato Letta solo per aver detto di esser favorevole allo ius soli.

Così il "cristianissimo" senatore leghista ha apostrofato il neo segretario Pd: 

«Ricordo al distratto "parigino" segretario del PD che l'Italia è il Paese che in Europa concede più cittadinanze, a normativa vigente: questo governo non è nato per regalare biglietti premio con lo Ius Soli ma per affrontare le priorità su salute e lavoro».

Inutile sperare di far capire all'illuminato senatore leghista che il fatturato delle aziende del suo nord che danno o hanno dato lavoro ai papà, alle mamme, ai nonni, alle nonne, ai figli, alle figlie, ai nipoti, ecc. potrà crescere, insieme al Pil, anche grazie al fatto che in Italia ci siano più italiani di quanti non ce ne siano adesso... anche se il colore della loro pelle non sarebbe il bianco. E questo è possibile anche grazie allo ius soli!