"Ringraziamo il Presidente della Camera Roberto Fico, che non avendo ancora ottenuto alcuna risposta dal Governo, ha reiterato questa mattina la richiesta che il ministro dell'Interno Matteo Salvini riferisca in aula sul caso Russia". Questo è quanto affermava stamani il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, al termine dell'incontro di circa 30 minuti a Montecitorio con il Presidente Roberto Fico.

Successivamente, è arrivata poi la dichiarazione del premier Guiseppe Conte che ha dato la disponibilità a riferire in Aula al Senato, il 24 luglio, sul caso Russia-Lega, confermata dal capogruppo Pd Andrea Marcucci al termine della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama.

Salvini, invece, ha confermato solo la fama di capitano degno del miles gloriosus di Plauto, rifiutandosi di comparire in aula, scappando ancora una volta a gambe levate di fronte alle sue responsabilità... senza vergogna, come dimostra questa dichiarazione odierna, riportata così dalla stampa:

"Non riferisco sulla fantasia. C'è un'inchiesta aperta da mesi: bene, la chiudano. Siamo assolutamente tranquilli, aspettiamo con ansia la chiusura di queste indagini.

Quando vado all'estero - oggi vado in Finlandia - non è per affari, ma per difendere l'interesse del mio Paese come quando vado a Washington, Mosca, Pechino, Tel Aviv.

Se in Finlandia mi facessero una domanda sulla questione Russia non sarei imbarazzato, possono farti la domanda anche sui Fantastici 4 e risponderei con assoluta tranquillità".


La "fantasia" cui si riferisce il vicepremier è stata però confermata dai tre italiani presenti all'incontro avvenuto al Metropol di Mosca. Ieri, in serata, è stato fatto il nome mancante, quello di Francesco Vannucci, presente come consulente di Meranda.

In attesa di conoscere il nome di tutti i russi presenti, quel che è assodato è che l'incontro è avvenuto e, anche se non è andato in porto, le intenzioni rimangono: quelle di far veicolare fondi che dovevano poi finire nella casse della Lega, ovviamente non in via ufficiale.

La Lega e i media che la sostengono si sono prodigati in questi giorni prima a smentire l'incontro, poi a smentirne i contenuti, poi a smentire qualsiasi relazione tra Salvini e Savoini, cercando di bollare la notizia catalogandola nel genere in cui la propaganda leghista è esperta: fake news, bufala, balla, ecc.

Vista l'impossibilità di smentire la notizia - nonostante qualche irriducibile sostenga ancora che l'incontro non sia mai avvenuto - allora la Lega è passata alla disperata ricerca di un qualche pseudo scoop che potesse oscurarla, per metterla in secondo piano. Commoventi e patetici in tal senso gli sforzi dei "giornalisti" Mediaset Giordano e Porro che nelle loro trasmissioni ormai si dannano l'anima per riuscire nell'impresa.

Infine, l'altro sforzo al riguardo per oscurare la notizia da parte della propaganda leghista, è quello di far credere alla gente che ormai la flat tax è sul punto di diventare legge, nonostante che dopo mesi di dibattito ancor oggi la Lega e Salvini non siano riusciti ad indicarne confini, modalità e, soprattutto, coperture.

Paradossalmente, la vera fake news è proprio la flat tax, non certo il Russiagate in salsa leghista.